Fano (PU) – Il progetto ancora non c’è, o se c’è è chiuso in qualche cassetto, ma il tam tam mediatico di questi giorni ha fatto scattare in piedi la Lega Fano che chiede chiarezza al sindaco Massimo Seri (già protocollata un’interrogazione urgente) dopo che da diversi giorni in città non si parla d’altro che dell’ipotetica costruzione di un nuovo stadio attraverso il metodo del project financing. Dall’accesso agli atti che il carroccio ha fatto non è emerso alcun documento che metta nero su bianco ed è proprio quest’alone di mistero che non piace a Luca Serfilippi (capogruppo in consiglio) e soci che definiscono la vicenda “la più grande speculazione edilizia della storia di Fano”.
Come detto, quella della variante al Prg per un nuovo stadio è solo un ipotesi della quale però Seri, secondo la Lega, avrebbe dovuto informare i fanesi: “Se non ne era a conoscenza è grave – tuona la Lega – se ne era al corrente e non ha detto nulla dovrebbe dimettersi”. Nulla da eccepire sul privato che investe nella città “ma sappiamo bene – afferma il consigliere Gianluca Ilari – che se un imprenditore riversa su Fano 15/20 milioni euro non li regala ma richiede un contraccambio che potrebbe essere la realizzazione di 13/15 mila metri di area commerciale e questo è inaccettabile perché sposterebbe il baricentro commerciale della città. La cosa sarebbe ancora più grave se dietro a tutto questo ci fosse un filo conduttore con la clinica privata che guarda caso sorgerà proprio nei pressi del paventato nuovo stadio”. Secondo la Lega, di questo progetto sarebbero a conoscenza anche alcuni tifosi.
“Chiediamo al sindaco più trasparenza – conclude Ilari -. Ci troviamo di fronte ad una zona (Chiaruccia, ndr) dove prima doveva nascere l’ospedale, poi la clinica privata, adesso si parla di stadio con la piscina dall’altra parte della strada. Stiamo consumando territorio senza fare programmazione”. Stadio a parte, a preoccupare la Lega è la situazione sportiva fanese nella sua interezza: “Siamo al collasso – incalza il segretario Massimo Mei – con zone allo sbando, in primis la Trave e con una piscina che nascerà in un luogo assurdo. Piuttosto che reperire fondi dal Coni per ristrutturare, la scelta politica è quella di continuare a costruire e consumare territorio. Un nuovo impianto da 10mila posti non serve, basterebbero 3/4 milioni per ristrutturare il Mancini e credo che siano soldi si possano trovare visto che ne sono stati spesi 900mila per il Pincio”.
“Ad aggravare la situazione – conclude Gianmauro Melis – il fatto che in caso di nuovo stadio, tutti gli investimenti fatti in fretta e furia per rendere agibile il Mancini andrebbero persi”. Infine, una frecciatina nemmeno tanto velata al patron dell’Alma Claudio Gabellini: “La nostra candidata sindaco (Lucia Tarsi, ndr) – sostengono Mei e Fabrizio Benvenuti – è stata l’unica a non essere stata contattata in campagna elettore, probabilmente perché il presidente aveva già capito che aria tirava, ovvero che ci saremmo opposti al nuovo stadio preferendo la sistemazione del Mancini come da progetto dell’architetto Gerboni che presentammo”. Apertura, invece, nei confronti di un nuovo centro sportivo “purché – conclude il carroccio – non preveda nemmeno un metro quadrato di commerciale”.