Fano (PU) – Torna a richiedere a gran voce l’intervento urgente delle amministrazioni locali la Cisl di Fano e lo fa su un tema che purtroppo è sempre più d’attualità anche dalle nostre parti: il Gap, ovvero il gioco d’azzardo patologico.
Grazie al progetto di alternanza scuola/lavoro effettuato dagli studenti del Nolfi, il sindacato ha elaborato i dati relativi ai soldi spesi dai fanesi e dagli abitanti dell’Ats 6 e 7 in gratta e vinci, scommesse, ecc. e quello che è emerso è che nel 2018 sono stati “bruciati” in gioco d’azzardo 39.181.004 euro rispetto ai 17.798.000 del 2017, di cui 19.913.200 nel solo comune di Fano con una spesa procapite di 429euro.
Le più gettonate restano le slot machine in cui ogni fanese spende in media 238euro. “I dati – si legge in una nota – elaborati da Federica Antoniazzo e Caterina Secchiaroli della classe 4A, evidenziano come la diffusione del gioco d’azzardo in tutte le sue tipologie abbia raggiunto livelli preoccupanti, una vera piaga sociale”. A conferma di quanto sostiene la Cisl ci sono gli accessi all’U.O.S. Sert (Servizio per le tossicodipendenze e dipendenze patologiche) che secondo l’AV1 sono passati dai 41 del 2014 ai 100 del 2018.
“Mentre i numeri parlano chiaro – prosegue la nota – le misure di contrasto restano nebulose e non sufficientemente incisive per limitare il gioco d’azzardo. La Cisl di Fano chiede ai sindaci quali dei due ambiti territoriali sociali di adottare immediatamente il dispositivo (basta una semplice determina) che interrompe le slot dalle 12 alle 14 e dalle 18 alle 20 come fatto dal comune di Bergamo e da altri comuni italiani; di definire regolamenti uniformi per contrastare la diffusione delle slot, sale gioco e rivendite; di predisporre una costante e incisiva campagna di informazione rivolta ai cittadini per educare a comportamenti ludici corretti e di rafforzare i controlli nelle sale slot e sale gioco al fine di verificare l’età dei giocatori al loro interno.”