Omicidio Sesto Grilli: in manette gli autori (GUARDA IL VIDEO)
- 3 Maggio 2019
S. Lorenzo in Campo (PU) – Sono quattro calabresi, di cui due fratellastri, gli autori dell’omicidio di Sesto Grilli, il 74enne di San Lorenzo in Campo rapinato e poi ucciso la notte del 17 marzo scorso.
I killer sono stati individuati all’alba del primo maggio a Pesaro, San Pietro in Casale (BO) e Melissa (KR) dai carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Pesaro e Urbino e del Nucleo Operativo della Compagnia di Fano
Nino Deluca, 28enne disoccupato residente a Pesaro città da molti anni; il fratellastro Franco, 40enne, disoccupato con una lunga permanenza in Germania e da poco rientrato in Italia, prima a Pesaro e poi a Melissa; Dante Lanza, 34enne e Massimiliano Caiazza, 28enne entrambi con dimora a San Pietro in Casale e operai in un’azienda di facchinaggio dell’interporto di Castel Maggiore (BO).
La scena del crimine presentata ai carabinieri e poi al magistrato ed al medico legale era efferata: il corpo di Sesto Grilli giaceva a terra riverso su un fianco, bloccato ad una sedia con del nastro telato che gli avvolgeva mani, torace e viso e presentava una vistosa ferita alla testa che aveva provocato una copiosa fuoriuscita di sangue.
Le indagini dei carabinieri, grazie anche alle preziose testimonianze di persone che lo avevano conosciuto, ricostruivano le abitudini di vita della vittima ed il giro di amicizie e conoscenze. Emergeva che Sesto Grilli aveva contatti con tantissime persone, di diversa estrazione sociale, e che era solito concedere dei prestiti di somme di denaro.
Confrontando queste risultanze con i tabulati del traffico telefonico della vittima, si individuava un uomo di origini calabresi già residente a Pesaro ed a Fano e da qui il figlio Nino Deluca, come detto rimasto a vivere a Pesaro dopo che il padre aveva fatto rientro nella terra natia. Partendo da lui erano stati individuati il fratellastro Franco e poi Lanza e Caiazza. Questi ultimi avevano raggiunto Pesaro il pomeriggio precedente l’omicidio e si erano riuniti con i due fratellastri. La Citroen C3 nella disponibilità di Nino Deluca la sera dell’omicidio per ben due volte aveva fatto la spola tra Pesaro e San Lorenzo in Campo, percorrendo l’autostrada A14 e le relative strade provinciali dove alcune telecamere di sorveglianza l’avevano filmata.
E la seconda volta lo aveva fatto nell’orario compatibile con quello dell’omicidio di Sesto Grilli, mentre i telefoni dei quattro si collegavano ai ponti ripetitori ubicati lungo il tragitto tra Pesaro e San Lorenzo in Campo. Quindi sui quattro si concentravano le indagini dei carabinieri, che coinvolgevano anche i comandi Arma delle province di Bologna dove vivevano Caiazza e Lanza e Crotone ove intanto si era trasferito Franco Deluca.
Grazie ad alcuni escamotage si acquisivano i campioni biologici di ognuno di loro, dai quali il R.I.S. dei carabinieri di Roma estrapolava i profili genetici per il confronto con i reperti individuati sulla scena del delitto. Ed infatti due profili genetici ignoti corrispondevano con quelli di due dei quattro arrestati. Nei prossimi giorni verranno effettuati gli interrogatori di garanzia nonché svolti ulteriori accertamenti al fine di chiarire le singole posizioni e la dinamica di quanto avvenuto.
Alla loro identificazione i Carabinieri sono giunti attraverso una complessa indagine, con molteplici accertamenti sul territorio, con esami del traffico dei ponti ripetitori telefonici e con la visione di ore di filmati delle telecamere di sorveglianza, poste su strade e autostrade lungo il percorso fatto quella notte dai malviventi e così scoperto dai carabinieri. Dopo poco tempo i quattro sospettati, con indagini in tutta Italia, sono stati individuati uno a Pesaro, due nel Bolognese e uno in provincia di Crotone. Grazie a continui pedinamenti ed escamotage i carabinieri del Nucleo Investigativo hanno avvicinato i quattro uomini ed acquisito di nascosto i loro campioni biologici, da cui la sezione biologia del R.I.S. di Roma ha potuto isolare i profili genetici per il confronto con i reperti della scena del delitto.
Due profili genetici maschili ricavati dal nastro che stringeva la vittima hanno fornito corrispondenza col DNA di due degli arrestati.
Sono fissati nelle prossime ore gli interrogatori di garanzia in carcere. Le indagini dell’Arma proseguono per chiarire i singoli ruoli dei killer nel feroce pestaggio di quella notte.