Fano (PU) – Dal centro storico al mare fino ai quartieri di Vallato e San Lazzaro. La bomba Mk6, ritrovata martedì scorso in Viale Ruggeri e che ha fatto balzare Fano alle cronache nazionali ed internazionali, è stata fatta brillare questa mattina al largo e il fatto non è passato inosservato. Tantissimi infatti sono stati i curiosi che dalle 9 si sono riversati in zona Sassonia per assistere ad un evento più unico che raro e chi non ha potuto essere sul posto di persona, ha sentito il boato dalle proprie case o dal proprio posto di lavoro. Paradossalmente, il “botto” si è udito meglio distante piuttosto che in Sassonia tant’è che in Viale Ruggeri e dintorni in molti nemmeno si sono accorti del brillamento, al contrario invece di molti residenti in quartieri nella prima periferia che alle 11.15 in punto hanno iniziato a tempestare i social chiedendo conferma se quello che avevano appena sentito era effettivamente la bomba fatta deflagrare. Molti scettici della prima ora, quelli cioè che ritenevano esagerato il raggio di evacuazione di 1816 metri di martedì notte, si sono ricreduti e in tanti si sono chiesti cosa sarebbe potuto succedere se effettivamente l’ordigno fosse esploso nella zona del ritrovamento. La domanda ora che i più si chiedono è quante possibilità reali esistano che bombe simili possano giacere nel sottosuolo fanese. Secondo gli artificieri non è necessaria un’ulteriore bonifica dell’area anche se il primo cittadino, di concerto con Aset, ha già disposto ulteriori verifiche. “L’importante – ha sottolineato il comandante dei palombari della Marina Militare, Therry Trevisan – è che chiunque trovasse degli oggetti sospetti lo segnali immediatamente senza toccare nulla o avvicinarsi”. Intanto, restando in tema social, inevitabile l’ilarità dovuta probabilmente all’allentamento della tensione post brillamento con qualcuno che, dopo lo scoppio, ipotizza addirittura una “pioggia” di bombolini a Monte Giove.