Ospedale di Fossombrone, il sopralluogo del consigliere regionale Piergiorgio Fabbri
- 21 Gennaio 2016
Fossombrone (PU) – Mercoledì mattina il consigliere regionale M5S Piergiorgio Fabbri, accompagnato da alcuni attivisti del meetup M5S di Fossombrone, ha effettuato una visita all’interno della struttura ospedaliera di Fossombrone, fermandosi a parlare e raccogliere notizie, suggerimenti ed appelli a salvare la struttura da parte del personale sanitario e dei pazienti che lungo i corridoi lo hanno riconosciuto.
Una struttura di fatto in “prognosi riservata” ma comunque in condizioni stabili, ossia nulla è cambiato dopo le modifiche votate dai 57 sindaci lo scorso 16 gennaio ad Urbino. In altre parole il “piatto di lenticchie” non è stato ancora servito.
Laboratorio analisi – Al momento il punto prelievi è aperto dalle 7:30 alle 13:30 ed effettua una media di 102 prestazioni/giornaliere, con punte di 140/150. Garantisce inoltre tutti quegli esami urgenti di laboratorio come nei casi di sospetti infarti (emocromo, trattamento anticoagulante orale, ecc.) oltre all’assistenza fornita ai circa 400 pazienti “DAE”. Dopo le 14, se necessario, viene chiamato il “camminatore” che provvederà a trasportare le provette ad Urbino. Il punto prelievi di Fossombrone, come ha affermato la Dr.ssa Temellini, ha un alto indice di gradimento con risposte immediate agli esami urgenti, soprattutto per il fatto che garantisce la ricezione delle provette anche fino alle ore 14 e, molto spesso, facendo ricorso all’orario aggiuntivo da parte del personale. La stessa dottoressa ha fatto presente, al consigliere Fabbri, di essere prossima alla pensione, auspicando quindi una sua sostituzione con altro medico, quanto meno per garantire la continuità negli esami richiesti per le urgenze nella fascia oraria mattutina in quanto per alcuni esami è necessaria una risposta entro 3-4 ore. La sostituzione, però, non pare scontata ed in caso contrario si rischierebbe la chiusura del laboratorio analisi.
Radiologia e diagnostica per immagini – Il dr. Cicoli ha espresso la propria soddisfazione perché dopo la raccolta delle 1.582 firme «…finalmente qualcosa si sta muovendo…». E’ stato infatti bandito da pochi giorni un concorso per nuovi medici di Area vasta 1 per 3 posti di “medico radiologo”, con graduatorie aperte. Sembra certo che al 1° febbraio arriverà alla radiologia di Fossombrone un nuovo medico, in previsione del prossimo pensionamento del dr. Cicoli. Egli stesso ha affermato che servirebbero almeno altri 2 medici ed un tecnico in più, per far funzionare le apparecchiature almeno 12 ore al giorno: così facendo si ridurrebbero le lunghe liste di attesa. Attualmente la TAC lavora solo 6 ore al giorno, quando invece potrebbe essere utilizzata per almeno 12 ore. E’ previsto l’arrivo della nuova risonanza magnetica e, con essa, forse anche un medico ed un tecnico, così che possa lavorare su 2 turni di 6 ore ciascuno. Attualmente il reparto ha in organico 1 medico e 3 tecnici, quando sarebbero necessari invece 3 medici e 5 tecnici. La mammografia lavora 3 pomeriggi alla settimana, con liste di attesa lunghissime che vanno oltre 1 anno (il 2016 è già pieno e si sta aprendo “l’agenda” per il 2017; Pesaro si è già al 2018; Fano al 2017). Lusinghieri i risultati dell’attività di screenening infra-clinico, tra i migliori in Italia: a fronte di una media nazionale che si attesta al 52%, Fossombrone ha una risposta (da parte dei pazienti) del 75%, permettendo perciò un’ottima attività di prevenzione. Qui il problema consiste nel fatto che le sedute di “mammografia clinica” si svolgono una sola volta, sempre a causa della carenza di personale medico: se le sedute si potessero aumentare portandole a 2 alla settimana, le liste di attesa si dimezzerebbero e le possibilità di prevenzione aumenterebbero del 100%; anche in questo caso, le liste di attesa hanno già sforato nel 2017.
Punto di primo intervento – Nulla è cambiato rispetto al 1° gennaio 2016, con l’applicazione delle famose disposizioni emanate nella notte del 31 dicembre. Attualmente permane la chiusura dalle 20 alle 8 ed eventuali pazienti che dovessero presentarsi al p.p.i., vengono visitati dal medico del 118 all’interno dell’ambulanza (come da disposizioni ricevute) che una volta valutato, può disporre eventuale trasferimento presso l’ospedale di Urbino. Il 95% degli accessi al locale p.p.i., sono prestazioni sostenibili dai medici di base e nell’80% dei casi e soggetti al pagamento del ticket. Inoltre, al locale p.p.i. mancano strumentazioni per eseguire diagnosi accurate.
Reparto di cure intermedie – Durante la visita, dei 30 posti in organico, ben 19 erano vuoti quando, negli stessi minuti ad Urbino, vi erano 27 pazienti di lungo-degenza allettati “fuori reparto”. In altre parole si ha la paradossale situazione di avere posti letto vuoti di cure intermedie a Fossombrone ed un surplus di ricoveri di lungo-degenza ad Urbino. Dopo le modifiche a base di “lenticchie” sottoscritte ad Urbino dai 57 sindaci, il mix di 30 posti letto di cure intermedie di Fossombrone (come inizialmente previsto nella DGR 735/2013), potrebbero essere utilizzati anche per i pazienti di lungo-degenza (purché stabilizzati) provenienti da Urbino ma, a tutt’oggi, non è pervenuta al reparto nessuna comunicazione scritta ufficiale. In altre parole, ufficiosamente sono posti letto di lungo-degenza, ma ufficialmente sono posti di cure intermedie. Inoltre, negli orari notturni, al reparto, c’è solo la “guardia medica” e non il medico internista. Questo comporta la non certezza dell’assistenza medica laddove guardia medica e medico del 118, debbano uscire per interventi extra-ospedalieri; il medico “internista” dell’ospedale, di notte, è reperibile soltanto per consulti telefonici. Pertanto, finché 3 dei 10 medici promessi da Ceriscioli, non saranno assunti (e comunque con contratti validi per un anno) ed immessi in servizio, i posti letto di cure intermedie saranno destinati a restare vuoti.
R.E.M.S. – Al termine del sopralluogo, il consigliere Fabbri si è recato a visitare il cantiere di costruzione della Residenza per l’Esecuzione delle Misure di Sicurezza (R.E.M.S.), dove sul luogo si è intrattenuto con alcuni responsabili che hanno illustrato l’avvio dei lavori e quella che sarà la nuova struttura, anche in termini di sicurezza circa i dispositivi che verranno installati e le misure da adottare come i sistemi di video-sorveglianza. Fabbri, che è anche geologo, si è informato su eventuali criticità dal punto di vista geologico, strutturale e morfologico del sito oggetto dell’intervento, specie per il fatto di trovarsi vicino all’alveo del fiume e a ridosso della posta eliportuale. Nella circostanza, i tecnici presenti in loco hanno assicurato che non sono presenze criticità particolari e che i lavori procedono senza difficoltà particolari, comprese le opere di fondazioni e la palificazione che dovrà essere a breve avviata. Nella circostanza è stata proposta l’idea di realizzare un incontro informativo rivolto alla cittadinanza dove invitare i dirigenti Asur ad esporre le peculiarità della Rems.