Fano (PU) – Con un ordine del giorno urgente l’ex sindaco Stefano Aguzzi torna a proporre l’area di Chiaruccia come luogo ideale per la realizzazione dell’ospedale unico.
“Premesso che si è riaperto un forte dibattito sulla sanità nella nostra provincia e sulla ubicazione di una nuova struttura ospedaliera e occorre sensibilizzare la Regione Marche ed il suo presidente, sulle esigenze del nostro territorio. Ricordato che in passato, da parte del sindaco di Pesaro, oggi presidente della Regione, dal presidente della Provincia oggi sindaco di Pesaro e dall’allora sindaco di Fano, era stata individuata l’ubicazione del nuovo ospedale a Fosso Sejore quale mediazione tra le città di Fano e Pesaro”.
“Visto che oggi sembra tramontata questa ipotesi e occorre individuare un nuovo sito che sia funzionale alle esigenze di tutto il territorio della nostra provincia. Ritenendo necessario rilanciare con forza e determinazione la possibilità di prevedere quale polo di sviluppo provinciale sulla sanità, l’area della zona di Chiaruccia a Fano non per mero campanilismo ma per una serie di motivi reali in quanto: Innanzitutto, l’area è di proprietà comunale e quindi a basso costo”.
“Secondo è ubicata vicino l’uscita della superstrada e del casello autostradale nonché vicino all’aeroporto che può fungere da base logistica per le emergenze. Terzo, per la posizione baricentrica a tutta la provincia: perfettamente raggiungibile da tutta la vallata del Metauro oltre che da Cagli, Cantiano e Urbino tramite la superstrada mentre dalla vallata del Cesano si raggiunge facilmente scendendo la cesanense e prendendo l’autostrada al casello di Marotta e uscendo a quello di Fano e infine dalla vallata del Foglia immettendosi in autostrada all’ attuale casello di Pesaro e uscendo a quello di Fano. Quanto all’area geografica a nord della provincia, è bene ricordare che chi verrà da nord, in futuro non potrà uscire al nuovo casellino di Santa Veneranda perché ci si potrà solo immettere verso sud. Tutto ciò premesso, chiedo al sindaco, alla giunta e al Consiglio Comunale di promuovere questa linea in ogni sede istituzionale provinciale e regionale. Ad invitare i sindaci del territorio a sottoscrivere un documento comune che rafforzi questa richiesta”.