Fano (PU) – Variante al Prg, concorso di idee, progetto preliminare, progetto esecutivo. Un iter lungo, complesso, durato quasi 4 anni e di cui finalmente si iniziano a vedere i frutti. Il Parco Urbano all’aeroporto, entro marzo, si presenterà in una veste nuova, non ancora quella definitiva per cui ci vorranno anni ma sicuramente migliorata rispetto all’esistente per la gioia di chi da anni lotta per restituire alla città un’area che una volta ultimata rappresenterà il polmone verde più grande di Fano. 45 ettari complessivi di vegetazione, aree sportive, locali e giochi per bambini.
Nei giorni scorsi c’è stata l’approvazione del progetto esecutivo del primo stralcio dei lavori che per un importo di 176mila euro su un progetto preliminare complessivo di 576mila, porterà entro gennaio all’appalto per la realizzazione di un’area ludico/ricreativa di 320 metri quadrati che sarà collegata al parcheggio esistente, nel quale saranno collocate altalene, panchine e vari giochi per bimbi dai 2 ai 12 anni richiamanti il tema dell’aeroporto. La base di gara sarà di 121mila euro, caratteristica questa che permetterà un’accelerazione delle tempistiche in quanto dopo l’avviso di interesse e le offerte delle varie ditte, si potranno subito affidare i lavori che dovrebbero durare sui 60 giorni. “La realizzazione del Parco Urbano – hanno detto il sindaco Massimo Seri e gli assessori Samuele Mascarin e Cristian Fanesi – rientrava tra gli obiettivi che ci siamo prefissati appena ci siamo insediati e grazie ad un lavoro di sinergie e alla spinta dei cittadini (Lucio Polverari e il comitato Bartolagi in primis, ndr), oggi possiamo affermare con soddisfazione che il prossimo 2 giugno non ci sarà ‘la festa per il parco’ ma ‘la feste del parco’”.
Che non sarà un’opera solo per i residenti di Vallato ma per tutta la città è evidente, tanto che il 2° e 3° stralcio prevedono interventi sulla viabilità con la creazione di percorsi ciclopedonali, la piantumazione di nuovi arbusti, la creazione di una zona umida nel rispetto di norme e volatili (non più un vero e proprio laghetto come ipotizzato all’inizio) e il rimboscamento dell’area in parte finanziato da Autostrade. Incerto il futuro delle strutture presenti (vedi i vecchi hangar) che dove possibile saranno comunque riutilizzate. La prima cosa da fare sarà la bonifica bellica, già predisposta dai tecnici comunali e indispensabile in quanto l’aeroporto nel 1944 fu bombardato dai tedeschi per renderlo inagibile. Dopo la presentazione della nuova piscina, altro momento importante per Fano, “storico” per il sindaco, che nel presentarlo ha scomodato ironicamente addirittura la Treccani: “Prima o poi – ha scherzato – ci chiederanno i danni per inflazionare troppo questo termine, ma credo che non ci sia un altro aggettivo da usare quando si danno risposte che la città attende da anni”.