Fano (PU) – “La percentuale di over 70 nella città di Fano è più alta rispetto alla media regionale e questo perché nella nostra città si vive bene e c’è una grande attenzione nei confronti degli anziani”. Con queste parole il sindaco Massimo Seri e l’assessore alle politiche sociali, Marina Bargnesi, hanno presentato la tre giorni (18-19-20 maggio) che vedrà la Città della Fortuna ospitare due importanti eventi che avranno come tema la Psicologia dell’Invecchiamento.
Organizzato dal S.I.P.I (Società Italiana Psicologi Invecchiamento) con la collaborazione e il patrocinio dell’Università di Padova, dell’Università di Urbino, di Comune di Fano, Regione Marche e tantissimi altri enti e fondazioni, il decimo convegno nazionale di Psicologia dell’Invecchiamento porterà a Fano oltre 200 persone grazie anche ai relatori internazionali tra cui la professoressa Maria Norton (Utah State University) esperta nell’utilizzo delle nuove tecnologie come strumento per migliorare la vita degli anziani, il professor Antonio Guaita(Fondazione Golgi Cenci), profondo conoscitore delle modificazioni sensoriali nella malattia di Alzaheimer e nella costruzione di un ambiente protesico e il professor Cesare Cornoldi (Università di Padova) esperto di capacità cognitive nell’anzianità.
Tante le location toccate dall’evento, a partire dal Teatro della Fortuna che ancora una volta si dimostra luogo non elitario ma aperto a tutti e nel quale inizieranno i lavori sabato alle 9.30 con tanto di intrattenimento musicale a cura dell’Orchestra Sinfonica Rossini. Oltre al teatro, lezioni e dibattiti si terranno anche nella Sala San Michele e nella sala di rappresentanza della Fondazione Carifano dove giovedì 18 alle 15 si terrà una sorta di “antipasto” di quello che sarà il convegno nazionale, con una tavola rotonda aperta alla cittadinanza dal titolo “Il terremoto e gli anziani: interventi e risorse nel sisma del centro Italia”.
Tra i vari esperti che interverranno anche la professoressa di Psicologia dello Sviluppo all’Uniurb, Carmen Belacchi che così spiega l’importanza di questo appuntamento: “L’obiettivo è quello di trovare un nesso tra ricerca e applicazione e far capire che vale la pena vivere l’invecchiamento perché anzianità non significa disabilità e un anziano felice che è riuscito a dare un senso al proprio percorso di vita, lascia dei contributi positivi ai posteri”. Per ora e informazioni sul convegno si può consultare il sito www.sipinvecchiamento.it.