Fano (PU) – Il Movimento 5 Stelle Fano tramite i propri consiglieri Tommaso Mazzanti, Marta Ruggeri e Francesco Panaroni, interpella il sindaco e la giunta per capire quali azioni di emergenza verranno adottate per abbattere l’incidenza delle polveri sottili a Fano e con quale tempistica; quali azioni a medio e lungo termine verranno adottate per affrontare in modo strutturale tale fenomeno e a quali cause siano dovuti i frequenti guasti alle centraline presenti nel territorio fanese e quali iniziative intendano assumere per evitarli in futuro.
L’interpellanza, presentata dai grillini, è stata fatta poiché secondo dati da loro raccolti “Nel 2019 è stato superato il limite previsto dalla legge dei 35 sforamenti annuali per le PM10 presso la centralina di via Monte Grappa e la centralina della zona industriale di Bellocchi (in quest’ultimo caso, addirittura in un lasso temporale di soli sei mesi)”. “In un periodo di forte inquinamento da polveri sottili – sottolineano i pentastellati – (ultima decade di dicembre), la centralina di via Monte Grappa è andata in tilt non potendo registrare valori molto probabilmente sopra la soglia, visto il trend. La stazione di rilevamento di Bellocchi è tornata a funzionare nel mese di giugno 2019 dopo un lungo periodo di interruzione e le reazioni da parte del Sindaco risultano del tutto inadeguate. L’assessore Mascarin ha affermato che la situazione si ripropone negli stessi termini ormai da anni e ha promesso la convocazione di un gruppo di lavoro nella prima metà del mese di gennaio, mentre altre città hanno già adottato misure di emergenza. Da cinque anni e mezzo, le due giunte guidate dal Sindaco Seri non stanno affrontando seriamente il problema dell’inquinamento atmosferico, se non con passerelle strumentali in occasione di manifestazioni organizzate da giovani e di altri contesti nazionali e locali. Nei primi dodici giorni di gennaio 2020, i limiti giornalieri sono già stati superati per ben otto volte, ma dal 13 gennaio la centralina di Via Monte Grappa risulta nuovamente non funzionante nelle stesse giornate in cui a Pesaro si sono registrati ulteriori sforamenti”.
“Non può ritenersi accettabile la frequenza con cui si verificano guasti e malfunzionamenti alle centraline presenti nel territorio fanese – aggiungono -, che rischiano di minare la credibilità degli enti preposti al monitoraggio della qualità dell’aria. Si stanno attendendo gli esiti dello studio della qualità dell’aria nella zona industriale di Bellocchi, frutto di una convenzione sottoscritta dal Comune di Fano con l’Università degli Studi di Urbino e un’impresa spin-off, il cui termine era fissato originariamente a giugno 2019 ed è stato prorogato al 28 febbraio 2020. Le polveri sottili causano malattie croniche all’apparato respiratorio e tumori, soprattutto nelle fasce più deboli come anziani e bambini”.