Fano (PU) – Tutto sotto controllo secondo l’amministrazione. Nemmeno per sogno per il centrodestra. La situazione del ponte all’Arzilla torna ad essere argomento elettorale e sa da un lato l’assessore Fanesi rassicura, tranquillizza e difende il suo operato, gli altri schieramenti politici si scatenano.
“Siamo un sobborgo di Pesaro – tuona Francesca Cecchini de La Tua Fano -. Il ponte provvisorio agli occhi di tutti era apparsa una soluzione ridicola, anche per chi non ha la laurea in ingegneria, ma essendo una soluzione a detta degli addetti ai lavori, ‘provvisoria’ andava accettata: le attività dovevano aprire nel periodo pasquale e in vista delle prossime elezioni bisognava accontentarli. Ora si è verificato quello che si prevedeva, il torrente Arzilla si è mangiato completamente il passaggio creato isolando di nuovo un intero quartiere”.
Cecchini racconta poi un episodio al quale ha assistito di persona: “Un ciclista – scrive – trovando il lato nord del passaggio aperto, ha percorso il ponte fino a trovarsi la transenna solo dalla parte sud, ha deviato fuori del pseudo parapetto scivolando sopra i tubi del torrente. Ben venga il restyling del Pincio, ma una passerella pedonale del genere è una presa in giro alla città”.
Luca Serfilippi e Lega Fano parlano invece di “improvvisazione elettorale”. “Siamo al fianco degli operatori balneari e degli esercenti – si legge in una nota – colpiti ancora una volta dalla pessima programmazione e dall’improvvisazione targata Pd e dell’amministrazione Seri. La storia del ponte dell’Arzilla sembra una barzelletta, ma purtroppo il detto ‘la gatta frettolosa fa gattini ciechi’ ci casca a pennello. Parliamo tanto di città turistica, di riqualificazioni faraoniche, di City Brand e poi nel pieno della stagione turistica ci ritroviamo un litorale martoriato e senza collegamenti. Da una parte il famoso ‘ponte di sabbia temporaneo’ che anche un bambino poteva intuire sarebbe crollato alla prima mareggiata, dall’altro quattro concessioni balneari (Bagni Carlo, Bagni Gabriele, Bagni Maurizio e Bagni Peppe) a rischio estinzione. Questo dimostra la pessima programmazione nel progettare i lavori e nel dirigerli. Basta improvvisazione elettorale, sono 3 anni che promettono le scogliere e forse verrà realizzata una barriera su tre davanti all’anfiteatro Rastatt, e il resto?”.
Sul tema interviene anche Stefano Pollegioni di Nuova Fano: “Inaugurare il Pincio – scrive – è come pulire un bicchiere all’esterno lasciandolo sporco all’interno. L’allagamento era inevitabile: creando con la costruzione provvisoria del ponticello una specie di muro, l’acqua da qualche parte doveva pur sfociare”.