Fano (PU) – “Avevamo previsto di tagliare l’erba prima che Alessandro Scarponi (titolare del FishHouse di Fano ndr) uscisse sulla stampa per protestare”.
Federico Giommi, presidente di Marina Group, la società che ha in gestione l’area che si trova in uno stato di abbandono al porto di Fano, spiega il motivo per cui ancora non si è provveduto a sistemare la zona. Giommi precisa che “la pulizia dello spazio di nostra proprietà era già stata messa a preventivo. Ci siamo attivati due settimane fa per poter tagliare l’erba incolta, quindi prima che Scarponi chiedesse una risposta a questo problema. Solo che, con la pioggia che si è abbattuta sulla città, abbiamo dovuto rimandare. Ma entro pochi giorni sistemeremo tutto. Lo scorso anno la stessa operazione l’abbiamo perfezionata intorno alla metà di giugno. Essendo stati accusati di essere intervenuti tardi, per il 2015 avevamo già deciso di anticipare di una ventina di giorni le operazioni”. Per Giommi, comunque, tutto il degrado denunciato da Scarponi non c’è.
Stando alle sue parole, l’unica problematica di quella zona è “l’erba incolta. Rifiuti non ce ne sono, gli unici oggetti presenti sono le barche sequestrate dalla Capitaneria di Porto che non possiamo spostare e degli attrezzi di proprietà dei nostri associati. Nello specifico si tratta di rastelli che quando non vengono utilizzati sono appoggiati temporanemaente nell’area. E’ sbagliato parlare di spazzatura. Nel momento in cui l’azienda incaricata taglierà l’erba puliremo anche dalla sporcizia nel caso ne incontrassimo”.
Parallelamente Giommi ha informato sull’iter dell’investimento che Marina Group dovrà effetturare nell’area portuale: “Siamo a posto, dovremo andare a firmare l’accordo per le opere di urbanizzazione. Ritardi? Forse siamo indietro di un mese rispetto alla tabella di marcia anche se si tratta di normali rallentamenti dovuti allo svolgimento dell’iter burocratico”.