Fano (PU) – Sull’ospitalità di nuovi profughi in una struttura di Roncosambaccio interviene Alessandro Sandroni, Portavoce FdI-An Fano.
“Oramai i cittadini devono ospitare nei propri territori degli sconosciuti che vengono destinati da una autorità superiore, la Prefettura, che decide per tutti – dice Sandroni – in accordo con chi ha l’appalto per gestire logistica, vitto e alloggio. Non serve soffermarsi molto nel ridire che ormai profugo/clandestino uguale business, per le cooperative che ne gestiscono il soggiorno ma anche per chi cede loro i locali nel quale sono accolti, privati che mettono a disposizione le loro strutture oltre che alberghi ed agriturismi, i quali questi ultimi hanno nel nostro territorio fatto il pieno di presenze a spese della collettività”.
“Che ne sarà di questi signori, trascorso il tempo previsto per l’eventuale riconoscimento dello status di profugo, che per altro non viene riconosciuto alla maggioranza dei richiedenti, nonostante la manica molto larga usata dalle commissioni, che devono basarsi sostanzialmente sulle dichiarazioni di questi signori, posto che si presentano, non a caso, del tutto privi di documenti? La popolazione residente nelle zone in cui vengono ospitati questi profughi/clandestini, che garanzie ha di sicurezza per la sua incolumità?”.
“Accogliendo a due passi dalla propria famiglia persone di cui non sappiamo neanche le generalità, la percezione che la sicurezza della propria famiglia potrebbe essere in pericolo è del tutto legittima. La verità è che il bisogno di scappare da territori martoriati dalla guerra è legittimo e che è doveroso accogliere che vi riesce, ma qui ci troviamo di fronte ad una ‘invasione’ che in larga percentuale è fatta da persone che non scappano da nulla di tutto questo, che cercano un futuro economico migliore, sono cioè immigrati clandestini e non profughi e invece sarebbe più giusto concentrare gli sforzi per aiutare chi veramente si trova nella disperazione di scappare via per salvarsi”.