Fano (PU) – L’arrivo di 41 profughi all’Hotel Plaza in pieno Lido sta facendo discutere. Soprattutto dopo l’incontro che hanno avuto i commercianti di quella zona con il primo cittadino Massimo Seri a cui hanno esplicitato il proprio dissenso nei confronti della situazione.
Da parte sua il sindaco si trova concorde sul fatto che quell’hotel non rappresenti la scelta giusta per accogliere i migranti: “E’ inammissibile che questi profughi vengano accolti al centro del Lido. Si tratta di una scelta sbagliata che avrà delle ricadute sul contesto sociale”.
Seri ci tiene a precisare che “non è stata l’amministrazione a decidere che i profughi dovessero essere ospitati nella zona mare” fino al termine di marzo. Tutto è stato fatto autonomamente dalla Prefettura che ha strutturato l’iter attraverso una gara d’appalto affidando 34 profughi all’associazione “Incontri per la Democrazia” e altri 10 alla “Cooperativa Labirinto”. Successivamente l’associazione ha raggiunto l’accordo per l’affitto del Plaza dal 31 dicembre 2014 al 31 marzo 2015 al costo di 10 euro giornalieri a persona.
Il sindaco però non approva questa procedura: “Alla Prefettura ho già fatto presente che non può agire autonomamente perché, così facendo, si generano disagi sulla collettività che potrebbero essere evitati. Il metodo è sbagliato, ci vuole maggiore condivisione per trovare un punto di equilibrio fra tutte le esigenze e le istanze. Il nostro impegno deve evitare che in futuro, cioè dal 31 marzo in poi, ci si ritrovi nuovamente in questa situazione che danneggia tutti”.
Un commento il primo cittadino lo fa anche sulle critiche ricevute dal consigliere comunale Stefano Aguzzi: “Quando si dice una cosa la si deve spiegare bene fino in fondo. Nel momento in cui lui era il primo cittadino la Prefettura convocava tutti i sindaci e si trovava una soluzione in base alle varie disponibilità. Ora la Prefettura va a gara d’appalto senza possibilità che io possa farci nulla”. Hadar Omiccioli propone l’ex convitto Vittoria Colonna come struttura in cui collocare i profughi, il sindaco Seri gli risponde: “Come facciamo a dire che è un luogo adatto visto che non è nostro?”.