Pronti a uccidere due donne per soldi e sesso: arrestati
- 25 Marzo 2015
Fano (PU) – Avevano progettato di uccidere l’ostacolo che, a loro dire, si era messo in mezzo alla donna desiderio di uno di loro e, quasi come controparte, di assassinare la nonna dell’altro per ottenere l’eredità. A bloccarle i due, un 22enne di Saltara Vincenzo Mancani e un 34enne di Orciano di Pesaro Luca Baci, è stato l’intervento dei carabinieri di Fano che, con controlli, pedinamenti e intercettazioni hanno scoperto l’obiettivo dei giovani.
E’ iniziato tutto una sera a Montemaggiore al Metauro quando una 57enne di Calcinelli è salita sulla sua Lancia Y, per tornare a casa. Al primo incrocio la donna si è accorta di avere un’avaria ai freni. Per puro caso in quel momento non transitava alcun veicolo e la 57enne è riuscita ad attraversare l’incrocio. Superato lo spavento, ha ingranato la prima e, a bassissima velocità, ha fatto rientro a casa. Nel frattempo si è accodata alla sua auto una vettura che l’ha seguita per un tratto di strada. Giunta sotto casa la donna ha accostato e scendendo ha visto gli occupanti dell’auto che la stava seguendo: due ragazzi del posto Vincenzo Mancani e Luca Baci (quet’ultimo conosciuto dalla donna per le pressanti avances fatte a una sua giovane amica) che la 57enne aveva notato poco prima al locale dove aveva trascorso la serata. I due si sono mostrati preoccupati per quanto accaduto.
La presenza dei due uomini ha inizialmente lasciato indifferente la donna che il giorno successivo si è rivolta ad un meccanico che, ispezionando i tubi in gomma del sistema frenante, si è accorto che gli stessi erano stati tagliati in modo netto tale da escludere una rottura accidentale.
A quel punto, preoccupata per la sua incolumità la donna ha deciso di rivolgersi ai carabinieri di San Giorgio di Pesaro a cui ha raccontato l’accaduto.
Durante la denuncia la donna ha riferito di non aver mai avuto nessun tipo di problema. Il comandante l’ha aiutata a ricostruire gli eventi e questo ha permesso di evidenziare la presenza anomala sul luogo dei fatti di Mancani e Baci persone con le quali mai la donna aveva avuto motivi di contrasto. I carabinieri scoprono però che la donna aveva avvallato alcune piccole bugie raccontate dalla giovanissima amica, oggetto del desiderio di Baci, in quanto la compagna non voleva avere una relazione con l’uomo.
LE INDAGINI
Il personale dei carabinieri di San Giorgio di Pesaro dopo aver sentito la donna ha avviato un’attività preliminare per raccogliere una serie d’informazioni sui sospettati.
Coinvolto, il comandante dei carabinieri di Saltara ha riferito di una stana vicenda accadutagli nei giorni precedenti: i due uomini in questione erano andati in caserma per segnalare una donna che frequentava un locale a Montemaggiore al Metauro e che al termine della serata era salita a bordo di una Lancia Y completamente ubriaca.I sospetti emersi dalla deposizione della donna insiem all’anomala segnalazione hanno spinto i carabinieri ad avviare specifiche attività tecniche sul conto dei due sospettati.Dall’analisi delle intercettazioni telefoniche ed ambientali si è subito avuto la conferma di quello che appariva essere il movente che avrebbe spinto Mancani e Baci a compiere il sabotaggio del veicolo della donna. Eliminandola, di fatto, sarebbe venuto meno quello che secondo loro era l’ostacolo che si frapponeva al desiderio sessuale di Baci.
Sono emersi anche dettagli: lo strumento utilizzato per tagliare i tubi dei freni (un paio di forbici da giardinaggio), i timori per le indagini in atto, i propositi di fuggire all’estero e, in ultimo, la volontà di eliminare definitivamente la 57enne.Nel corso delle attività di intercettazione si è poi aperto uno scenario criminale sconcertante: i due stavano pianificando l’uccisione della nonna 80enne di Mancani. Nel delitto questo avrebbe avuto il ruolo di mandante, Baci di esecutore (per un compenso, probabile, di 1500 euro). Il movente era l’eredità della nonna.
Infatti i nonni del 22enne (la nonna 80enne e il nonno 81 in gravissime condizioni fisiche) sono intestatari di diverse proprietà immobiliari tra cui l’abitazione nella quale la famiglia di Mancani risiede che è di proprietà, per i due terzi della madre, mentre l’altro terzo è gravato dal diritto di godimento dell’usufrutto, a favore della nonna voluto per evitare che la figlia dissipasse il patrimonio vendendolo.Con l’omicidio della nonna e le limitate aspettative di vita del nonno, la famiglia di Mancani avrebbe quindi potuto ereditare l’intero patrimonio in assenza di altri pretendenti.Le attività tecniche registrano i sopralluoghi di Baci che, appostato di fronte all’abitazione, su una ferrovia in disuso, avrebbe dovuto aggredire l’anziana signora ed ucciderla con un martello da cantiere (mazzetta).
Mancani, che continuava nel frattempo ad aiutare il padre autotrasportatore per allontanare i sospetti da sè, aveva programmato l’omicidio della nonna nei giorni in cui era fuori regione per lavoro.
Baci al momento di passare all’azione ha iniziato ad inventare scuse. La prima sera, sebbene avesse rassicurato l’amico di essere di fronte alla casa della nonna, l’uomo era in realtà nel letto di casa e diceva di aver dovuto desistere per la presenza massiccia di carabinieri.Al secondo tentativo, dirà di essere stato fermato dai militari che gli hanno sottoposto a fermo l’auto per tre giorni.Al di là delle scuse, la presenza dei carabinieri si era fatta effettivamente più assidua e la nonna era controllata a vista notte e giorno per assicurare la sua incolumità.All’ennesimo controllo dei carabinieri Baci ha confessato all’amico di avere timore a portare a termine l’omicidio a causa della pressione subita. Mancani gli ha risposto di aver già contattato una persona di Ancona che per 500 euro avrebbe ucciso la nonna.
LE ORDINANZE DI CUSTODIA CAUTELARE IN CARCERE
L’indagine è stata condotta con articolate e complesse attività tecniche. Al contempo sono stati messi in atto prolungati pedinamenti necessari a raccogliere elementi di prova e al contempo tutelare l’incolumità delle vittime predestinate.
Appurata la determinazione di eliminare la nonna per ottenerne l’eredità e la donna in quanto ostacolo ai desideri di Baci, l’indagine ha subìto un’improvvisa accelerazione e il Pubblico Ministero, la dottoressa Maria Letizia Fucci, Sostituto Procuratore della Repubblica del Tribunale di Pesaro, titolare del fascicolo, ha chiesto l’emissione di misure cautelari volte a limitare la pericolosità dei due soggetti. In tempi eccezionalmente rapidi il GIP, dottoressa Lorena Mussoni ha emesso le misure di custodia cautelare in carcere.
Nel corso dell’esecuzione delle misure e delle perquisizioni è stato rinvenuto nell’abitazione di Baci la mazzetta da adoperare per compiere l’omicidio e le forbici utilizzate per recidere i tubi dei freni. Contemporaneamente nel portafoglio di Mancani è stato trovato un assegno compilato per l’importo di 1.500 euro e intestato a Baci. Verosimilmente il compenso per l’esecuzione dell’omicidio. Sicuramente il Baci non avrebbe mai potuto incassarlo in quanto l’assegno era rubato.