Fano (Pu) – “Riteniamo, con molta convinzione, che nella politica nazionale e regionale vada privilegiata la sanità pubblica, lasciando al privato convenzionato un ruolo di supporto e di integrazione”. Interviene così sul tema sanità Mirco Pagnetti, segretario del Psi Fano.
“E’ sotto gli occhi di tutti – scrive – la reazione suscitata nei comuni della nostra provincia e anche nel resto delle Marche, dopo le determine delle scorse settimane riguardanti i nosocomi dell’interno. Respingiamo con decisione l’ipotesi di una privatizzazione degli ospedali attuali e ci auspichiamo che l’azione politica provinciale e regionale torni ad occuparsi dei problemi concreti per tutelare la salute all’interno della sfera pubblica”.
“Altri aspetti da privilegiare in futuro per noi socialisti fanesi sono: equità per tutti nell’accesso alle prestazioni, garanzia dei livelli elementari di assistenza, riduzione dei tempi di attesa, stretto collegamento fra servizi sanitari e servizi sociali, riqualificazione dell’offerta ospedaliera, presenza di livelli di specializzazione e di centri eccellenza e freno ai non necessari flussi di mobilità passiva extra regionale”.
“Sull’ipotesi di un nuovo ospedale – continua Pagnetti -, considerando l’evoluzione delle condizioni di benessere e della protezione della salute dei cittadini, il progresso della scienza medica e della tecnologia a supporto , crediamo sia opportuno pensare ad una nuova struttura ospedaliera all’avanguardia, che armonizzi costi contenuti ed efficienza, in collegamento con le eccellenze nel capoluogo della regione, con un potenziamento dei cosiddetti servizi territoriali di prevenzione, diagnostica e riabilitazione e con una rete di presidi disposti su tutto il territorio provinciale”.
“Un’adesione convinta a questa scelta esige che da parte delle istituzioni che governano la materia sanitaria nel pubblico venga garantita, nel frattempo, la piena funzionalità dei due ospedali, recuperando su scelte sbagliate, limitando i flussi fuori regione e riducendo le liste d’attesa”.
“Per individuare il sito dove costruirlo serve un’analisi complessa rifuggendo ovviamente da ogni sorta di campanilismo e potrebbe essere un comitato tecnico – politico di carattere ultra regionale a valutare attentamente i rilievi del terreno (orografia), i flussi dell’acqua (idrografia), gli strati rocciosi (stratigrafia), la viabilità esistente e futura, le vie d’accesso e tempi di percorrenza”.
“Come già affermato, la collocazione dovrà essere la più possibile baricentrica rispetto alle popolazioni residenti nelle vallate del Cesano, del Metauro e del Foglia. Nella speranza che un comitato tecnico-politico, al di sopra delle parti, valuti il sito più idoneo, qualsiasi persona di buon senso può farsi un’idea oggettiva di dove possa essere collocato il nuovo ospedale e quindi non riusciamo a comprendere come possa il sindaco di Pesaro Matteo Ricci indicare due aree assolutamente non idonee come Muraglia e Fosso Sejore, se non per questioni campanilistiche”.