Ricci (Cgil) a Provincia e Regione: “Inaccettabile il rimpallo di responsabilità sui Centri per l’impiego”
- 14 Maggio 2016
Pesaro (PU) – “Nel caos di passaggio di competenze tra Regione e Provincia sui servizi al lavoro e alla formazione,
finiscono in mezzo i lavoratori e le lavoratrici in appalto, oltre che la
funzionalità e l’operatività quotidiana dei centri per l’impiego. Le OO.SS. Di CGIL CISL UIL
provinciali hanno richiesto un incontro urgente al Prefetto, chiamando alle loro
responsabilità la Provincia e la Regione”. Ad intervenire è Simona Ricci, segretaria Generale Cgil Pesaro.
“Questo i contenuti della lettera inviata a Sua Eccellenza il Prefetto Pizzi. In assenza di
risposte, la prossima settimana i lavoratori e le lavoratrici dell’azienda in appalto
manifesteranno con un presidio davanti le istituzioni.
“La situazione di precarietà che dal 1° aprile sta interessando questi servizi, attiene sia
all’organizzazione e al funzionamento degli stessi, sia alla condizione lavorativa del
personale dipendente della Regione sia a quella del personale dipendente di società esterne
che per conto della Provincia di Pesaro e Urbino garantivano fino a qualche settimana fa
alcuni servizi per i C.I.O.F. (pulizia, igienizzazione delle sedi, servizio presidio e reception,
servizio di sorveglianza notturna, sostegno contro la dispersione scolastica)”.
“Come premesso, in provincia di Pesaro e Urbino dal 1° aprile la situazione dei Centri per
l’impiego, orientamento e formazione (sia servizi per il lavoro che servizi per la formazione)
risulta particolarmente precaria poiché il processo di transizione delle funzioni, delle sedi e
del personale non si è ancora definitivamente completato, condizione questa che ha
ingenerato problemi di efficienza organizzativa che sta rendendo particolarmente difficile
per gli stessi ottemperare ai normali compiti istituzionali e normativi nonché ad elementari
obblighi amministrativi. Di questo si può prendere ad esempio il fatto che molti uffici per
settimane sono rimasti bloccati nella protocollazione degli atti poiché i sistemi della
Regione Marche, Ente titolare delle funzioni, non erano stati ancora installati.
Oppure possiamo citare il fatto che per lungo tempo la carta intestata degli uffici non era
stata messa a disposizione al personale da parte della Regione Marche e che ad oggi ci sono
pervenute segnalazioni per le quali sembra vengano avanzati dubbi sulla legittimità del suo
utilizzo da parte degli uffici CIOF, perché la Provincia di Pesaro e Urbino, a differenza delle
altre Provincie marchigiane, non ha ancora sottoscritto la convenzione con la Regione
Marche, per la gestione e l’erogazione dei servizi per il lavoro”.
“Dalla Regione Marche erano stati pronunciati appelli affinché la Provincia agevolasse la
continuità dei servizi in questa fase di transizione. Malgrado le buone intenzioni espresse,
constatiamo invece che ad oggi la convenzione tra Regione Marche e Provincia di Pesaro e
Urbino non è stata sottoscritta. Le motivazioni per le quali non si sia ancora giunti alla
sottoscrizione non si conoscono, malgrado le nostre ripetute richieste inviate sia alla
Provincia che alla Regione per essere informati della situazione.
Si evidenzia inoltre il fatto che i dipendenti del servizio formazione, trasferiti alle
dipendenze della Regione dal 1 aprile 2016 sono stati inabilitati all’utilizzo dei gestionali
operativi per l’ordinaria gestione della continuità dei servizi dei C.I.O.F. (protocollo,
acquisti, procedure di pagamento delle utenze, economato, redazione determine). Malgrado
il fatto che dal gennaio 2015 secondo la normativa nazionale e regionale la Regione avrebbe
dovuto farsi carico delle spese di funzionamento dei servizi relativi alle cosiddette “funzioni
non fondamentali”, tra le quali vi è anche la formazione, nel bilancio provinciale il centro di
costo relativo al funzionamento dei servizi per la formazione, gestiva tali attività con somme
già finanziate e in grande misura già pervenute alla Provincia di Pesaro e Urbino. Le spese
relative infatti risultano già determinate e impegnate”.
“Malgrado queste difficoltà, va segnalata il forte senso di responsabilità con cui tutto il
personale e i relativi responsabili di sede hanno a tutt’oggi affrontato questa fase di criticità,
garantendo continuità dei servizi per i lavoratori (più di 250 utenti al giorno tra Pesaro Fano
e Urbino) e ai servizi di formazione per allievi minori in dispersione scolastica (poco meno
di 200 allievi giornalieri)”.
“Altro elemento di forte criticità attiene al fatto che dal 2 maggio la Provincia di Pesaro e
Urbino ha sospeso i servizi di pulizia e igienizzazione delle sedi dei Centri per l’impiego,
orientamento e formazione, oltre che i servizi di portierato e di sorveglianza notturna. I
lavoratori impiegati in questi servizi in appalto, dipendenti della società C.M. service dal 2
maggio non stanno operando e sono fortemente preoccupati in merito al loro futuro
occupazionale, non sapendo se i contratti che legano la loro società e la Provincia di Pesaro
e Urbino verranno mantenuti dalla Regione oppure se si procederà a indire una nuova gara.
Si sottolinea infine su questo punto, che attualmente gli allievi dei corsi assieme al personale dei C.I.O.F.
stanno provvedono al riassetto minimo delle aule a conclusione della giornata formativa.
Lo stesso personale dei C.I.O.F. sta provvedendo alle misure d’igienizzazione
minima dei servizi. Tale situazione si è già protratta ben oltre i limiti”.
“Pertanto per quanto sopra esposto, considerata la particolare importanza dei servizi erogati
dai C.I.O.F. tanto più in una fase così delicata per il tessuto produttivo ed economico della
nostra provincia, con un aumento di oltre 4000 disoccupati in un solo anno ed un contesto
normativo che ha cambiato radicalmente il mercato del lavoro e l’operatività dei centri per
l’impiego senza risorse aggiuntive, le scriventi OO.SS. chiedono alla S.V. di intervenire
affinché si possa risolvere al più presto la situazione, anche rendendosi promotore di un
incontro con gli enti interessati, rendendoci fin d’ora disponibili a partecipare per integrare e
chiarire ogni aspetto ulteriore della vicenda”.