Ancona – Gli studenti al centro, sempre: è la sintesi della mozione sulla ripresa della scuola a settembre presentata dal Vicepresidente del Consiglio regionale delle Marche, Renato Claudio Minardi, che impegna la Giunta regionale ad attivare tutte le azioni possibili per scongiurare il taglio degli organici e la conseguente formazione di classi numerose.
“Il taglio provocherebbe le cosiddette “classi pollaio” – dichiara il Vicepresidente Minardi- ovvero classi troppo numerose con conseguente maggiore difficoltà della didattica, condizioni fondamentali per la qualità della scuola italiana più volte richiamate anche dal Ministro dell’Istruzione. Tale scelta risulta ancor più incomprensibile e fuori dal contesto attuale perché non considera l’emergenza sanitaria da Covid-19 e il rispetto delle necessarie misure di distanziamento sociale per la ripresa delle attività a settembre, al fine di prevenire la diffusione di ulteriori epidemie. Uno scenario che preoccupa moltissimo le famiglie degli studenti”.
La mozione, firmata anche dal Presidente del Consiglio regionale delle Marche, Antonio Mastrovincenzo, e poi ancora dai consiglieri Francesco Giacinti, Francesco Micucci e Gino Traversini, impegna la Giunta regionale ad attivarsi con il Ministero dell’Istruzione per evidenziare una situazione che Minardi sottolinea “da troppo tempo rischia di mettere in difficoltà l’organizzazione scolastica delle Marche e dei territori provinciali”.
Inoltre, la mozione impegna la Giunta regionale a sensibilizzare
la Conferenza Stato-Regioni sulla necessità di riprendere il disegno di legge
n. 877 del 5 maggio 2018 per normare con legge nazionale il tetto di capienza
massima delle classi e i criteri (le classi numerose sono da considerarsi tali
in presenza del superamento della forbice che va dai 18 ai 23 alunni).
“Ciò a favore di una stabile
sicurezza e qualità della vita scolastica degli alunni e dei loro processi di
apprendimento e formazione, che tenga in considerazione le diversità
territoriali e le relative esigenze economiche” conclude Minardi.
Lo stesso allarme è stato lanciato dal mondo della scuola rappresentato dai dirigenti scolastici, dalla Giunta regionale delle Marche, dal presidente della Provincia di Pesaro e Urbino, dagli amministratori locali e dalle organizzazioni sindacali che considerano l’operazione una mera applicazione di parametri numerici, valutati da tutti inadeguati.
“La scelta di ridurre gli organici – evidenzia Minardi – è contrastante con le esigenze di una buona scuola e con le caratteristiche dei nostri territori dove la situazione diventerebbe particolarmente ingestibile nell’entroterra e nelle zone terremotate, con un’aggravante inaccettabile nei confronti degli studenti con disabilità che, inseriti in classi numerose si troverebbero di fronte a condizioni proibitive sotto il profilo educativo e quello socio-relazionale”.