Fano (PU) – Sono trascorsi tre anni da quando Roberto Piccinetti se ne è andato. Tre anni che non sono stati sufficienti per colmare il vuoto che Piccio ha lasciato nelle tante, tantissime, persone che gli volevano bene. Con lui la città ha perso uno dei pochi fanesi capaci di far sedere, allo stesso tavolo, operai e imprenditori, politici di destra e di sinistra, poveri e ricchi. Per Piccio la cosa più importante è sempre stata la condivisione (“quello che è mio è anche vostro” ripeteva spesso ai suoi amici ) e non è un caso se le porte di casa sua erano sempre aperte a tutti, per un caffè o una semplice chiacchierata. Insomma, un vero e proprio artista nel campo dell’accoglienza e dell’ospitalità. Quella stessa ospitalità che la sua famiglia, moglie Antonella in testa, sta cercando di portare avanti non senza poche difficoltà causate da una burocrazia che non fa sconti a nessuno.