Fano (PU) – “Ancora oggi si parla del rischio chiusura della medicina di urgenza dell’Ospedale Santa Croce. Ancora oggi ci scontriamo con la solita politica, del dire e non dire, a cui ormai siamo stati abituati da Ceriscioli e dal Pd”.
Così Stefano Pollegioni, segretario della Nuova Fano, interviene sulla questione sanità: “E’ questo – scrive – il frutto del famoso protocollo che il sindaco Seri e il Pd locale hanno sbandierato come una vittoria? Questi sono i risultati? Anche questa volta il sindaco vorrà tacciarci di falsità? Non è finita perché anche il Pronto Soccorso sale agli onori della cronaca. Infatti viene denunciata una situazione emergenziale legata alla mancanza di personale. Purtroppo non siamo d’accordo sulle dichiarazioni del Dott. Marcante ex primario e rappresentante del sindacato Anaao regionale che vorrebbe risolvere il problema chiudendo uno dei due pronto Soccorso, ritenendo che tenerne aperti due è inutile, perché troppo vicini tra loro. Ritengo, invece che la dove esiste una difficoltà l’azienda dovrebbe intervenire per risolverle. La politica dell’austerità non porta buoni frutti dove le persone hanno bisogno di curarsi. E’ chiaro che l’obiettivo è un altro, quello di continuare a smantellare il Santa Croce”.
“Personalmente e come responsabile della Nuova Fano non sono d’accordo e per questo continueremo a combattere per la difesa dell’Ospedale della terza città delle Marche. In relazione alle frequenti segnalazioni che riceviamo al riguardo dal personale sanitario, emerge chiaramente che l’affollamento del Pronto Soccorso di Fano si è aggravato proprio per via della chiusura degli Ospedali dell’entroterra con i relativi servizi di emergenza urgenza. I reparti di Pronto Soccorso, riferiscono i professionisti, sono gli unici che possono rispondere alle 4 domande fondamentali che ogni paziente pone alla struttura sanitaria al momento in cui si trova affetto da una patologia improvvisa: 1) Qual è la gravità della patologia? 2) E’ una patologia medica o chirurgica? 3) E’ una patologia che può essere curata a casa o necessita di ricovero? 4) e se necessita di ricovero, dove? Ecco, perché insisto nel dire che i reparti di Pronto Soccorso, i servizi diagnostici di laboratorio e per immagini, i reparti di medicina d’urgenza e di medicina internistica andrebbero diffusi il più possibile utilizzando le strutture Ospedaliere già esistenti proprio per assicurare tale offerta minima indispensabile sul territorio. Purtroppo l’algorittimo del Presidente della Regione Ceriscioli dice che è meglio chiudere e costruire un mastrodontico blocco di cemento, chiamato Ospedale Unico con un unico pronto soccorso provinciale”.
“Appoggiare e sottoscrivere politiche di austerità in sanità pubblica tagliando strutture che offrono prestazioni è un grosso danno per la collettività. E questo è ancor più sbagliato, quando viene condiviso, da operatori sanitari e medici. Non sarà che certi politici e certi medici hanno interesse a penalizzare la sanità pubblica per avvantaggiare la sanità privata?”.