Fano (PU) – Il sindaco di Fano Massimo Seri, in merito alla decisione del Ministero dello Sviluppo economico di condividere la proposta di emettere un francobollo dedicato al Lisippo, esprime la propria soddisfazione: “Questo riconoscimento – si legge in una nota – è motivo di grande orgoglio per Fano, per diversi motivi. Il primo è rappresentato dal fatto che la dicitura sul nuovo francobollo riporterà il nome della nostra città, infatti la statua sarà chiamata con il suo vero nome ‘L’atleta di Fano’ e non con la dizione di ‘Getty’s bronze’ attribuitagli dal museo californiano dove l’opera dello scultore greco attualmente si trova. Il secondo motivo di soddisfazione va ricercato nel fatto che, realizzando questo francobollo sull’Atleta di Fano, lo Stato italiano certifica formalmente e mediaticamente la provenienza e dunque la titolarità dell’opera che è stata trasferita negli Stati Uniti attraverso acquisizioni illegali. Il contenzioso giudiziario che vede di fronte il Paul Getty Museum di Los Angeles e lo Stato italiano pendente attualmente in Cassazione ne è una chiara riprova. Desidero ringraziare a questo proposito il professor Alberto Berardi – prosegue Seri – che ormai da decenni conduce in maniera lucida e irriducibile la battaglia legale per la restituzione dell’opera all’Italia e a Fano in particolare. È grazie alla sua incessante azione che quello che sembrava un ritrovamento archeologico di grande valore storico dato per perso, oggi ha serie prospettive di ritornare a far parte del patrimonio culturale italiano. Desidero a questo proposito assicurare al professor Alberto Berardi e a tutti i fanesi che l’amministrazione comunale sarà sempre al fianco di chi lavora e si impegna per far rientrare a Fano la statua del Lisippo. La stampa del francobollo dedicato all’Atleta di Fano – conclude – sarà motivo per organizzare iniziative ed eventi che riportino all’attenzione delle istituzioni e dell’opinione pubblica italiana l’urgenza e la necessità di vedere rispettato il diritto, anche internazionale, di rientrare in possesso di quanto ci è stato sottratto”.