Fano (PU) – Aveva da diverse ore un dolore al torace e per questo aveva deciso di andare a farsi controllare al Pronto Soccoro. Non è nemmeno riuscito a varcare la soglia però perché una volta giunto nel parcheggio della struttura è stato colpito da un arresto cardiaco.
E’ successo lo scorso 15 settembre, ora l’uomo, un fanese di 64 anni, sta bene ed è stato dimesso dal reparto di cardiologia di Pesaro dov’era ricoverato per un principio di infarto, e deve il buon esito della storia alla prontezza del personale del 118 che grazie all’utilizzo del defibrillatore ha permesso la rapida ripresa dell’attività cardiaca e della coscienza.
“La vicenda – spiega il dottor Alberto Carverni dell’associazione Fanocuore – ripropone l’importanza di un rapido intervento con defibrillatore nei casi di arresto cardiaco, evento drammatico che può accedere in ogni momento e luogo. Salvare una vita è possibile a chiunque con l’uso del defibrillatore semiautomatico e questi apparecchi si vanno diffondendo con lo scopo di aumentare la probabilità di averne uno a disposizione quando è necessario”.
Nella nostra città sono presenti numerosi defibrillatori semiautomatici, obbligatori negli impianti sportivi, ma resta ancora molto da fare per renderli facilmente accessibili e per segnalarne chiaramente la presenza.
“Occorre far crescere tra i cittadini – spiega Caverni – la cultura del primo soccorso, rendere il defibrillatore uno strumento conosciuto e fugare i timori che persistono sul suo utilizzo. L’uso del defibrillatore semiautomatico è semplice e sicuro, non esiste alcuna possibilità di arrecare danno alla persona soccorsa, ma solo di salvarle la vita. Colgo l’occasione per rivolgere un’ appello a coloro che hanno in dotazione un defibrillatore perché ne venga curata la manutenzione sostituendo gli elettrodi alla loro scadenza e la batteria se esaurita. Concludo con una raccomandazione: nel caso che qualcuno avverta un dolore toracico non è bene recarsi al pronto soccorso con mezzi propri, ma è consigliato chiamare il 118”.
Pensate in effetti cosa sarebbe potuto succedere al 64enne se l’arresto cardiaco lo avesse colto durante il tragitto in auto anziché nel parcheggio.