Marche – I recenti fatti di cronaca del nostro territorio non possono più lasciarci indifferenti di fronte a quella che recentemente è diventa una emergenza: morti e infortuni sui luoghi di lavoro. “Ancora una volta apprendiamo con dolore e sgomento dei continui incidenti sul lavoro con esiti gravissimi e purtroppo spesso fatali. Oltre alla vicinanza ai lavoratori e alle lavoratrici colpite ed alle loro famiglie”, afferma il consigliere Boris Rapa a nome del Gruppo consiliare Uniti per le Marche,” sollecitiamo il massimo impegno per l’attività di prevenzione, controllo e tutela dei lavoratori e della loro sicurezza della loro vita e della loro incolumità”
Secondo il consigliere, prevenzione e protezione degli infortuni dei lavoratori e delle lavoratrici è una responsabilità morale e civile che grava su tutti: politica, aziende e società civile.
Per cui occorrono azioni mirate e urgenti.
“Vogliamo rammentare la necessità di elevare al massimo livello possibile gli interventi per migliorare la sicurezza nei luoghi di lavoro partendo dall’opera fondamentale della prevenzione degli infortuni e dalla promozione della cultura della sicurezza” prosegue Rapa “non è accettabile che in un paese civile si continui a perdere la vita o vedere lesa l’integrità psicofisica dei lavoratori in così numerosi “incidenti” sul lavoro. Ovvio che il rischio zero non esiste ma soprattutto in questo momento di ripresa produttiva vanno evitate soluzioni economico-produttive che tendano a limitare le spese per la sicurezza. “In questo campo” conclude Rapa “dobbiamo garantire, anche attraverso la prevenzione, l’effettività del diritto costituzionale alla sicurezza e della salute”.
Anche nello scorsa seduta del Consiglio Regionale abbiamo presentato un’interrogazione in materia, esercitato il nostro sindacato ispettivo e pur dando atto della articolata risposta ricevuta, rileviamo l’opportunità che il rapporto fra controlli effettuati e aziende da controllare debba essere elevato puntanto a cifre più consistenti.
La sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori deve diventare una scelta strategica di protezione del principale fattore produttivo: il capitale umano; sia per le imprese che per tutta la nostra società.