Fano (PU) – Il Comitato si scioglie. Anzi no. Giorni convulsi per l’associazione nata 4 anni fa che raccoglie parte dei commercianti del centro storico. Nelle prossime ore verrà distribuito, ai circa 400 esercenti del centro, un sondaggio in cui dovranno scegliere se mantenere in vita o meno “Apriamo il Centro” “dopodiché il prossimo martedì, alle 20.15 faremo una riunione finale” assicurano dal direttivo. Nei giorni precedenti la Notte Rosa del 3 luglio il presidente del comitato Filippo Bacchiocchi l’aveva annunciato: “Forse sarà l’ultimo evento che faremo”.
Poi c’è stata la buona riuscita dalla Notte dei Saldi, il sabato successivo. Ma non è bastato. Per questo alla riunione degli 11 che compongono il direttivo che si è svolta il 6 luglio al Buburger con lo stesso Bacchiocchi, la segretaria Antonella Ago, Cristiana Cocci, Marco Marchiani, Salvatore Esposito, Federico Mazzi, Paolo Mei, Barbara Marcolini, Luca Bilancioni, Rodolfo Taussi e Giorgio Bucchini, si è votato per decidere il futuro del comitato. Il verbale dell’assemblea ha registrato 2 astenuti, 3 contrari alla chiusura e 6 favorevoli. Il Comitato si è ufficialmente sciolto.
“Sentivamo – dice Antonella Ago – che la coesione non c’era più. Non c’era fiducia, da parte dei colleghi, nel nostro lavoro. Ce ne siamo accorti quando abbiamo chiesto collaborazioni, anche economiche, nel proporre degli eventi per animare la città. E poi c’era da registrare che il Comune non dava più contributi e che quindi, da soli, forse non saremmo più riusciti a portare avanti le nostre proposte”.
La notizia è stata pubblicata il giorno successivo nel gruppo Facebook del comitato. Da quel momento sono partite chiamate, visite ufficiali di colleghi e anche dell’assessore Stefano Marchegiani al direttivo del comitato.
Un ristretto gruppo ha preparato e diffuso un sondaggio su Facebook. In molti hanno risposto “non vi fermate”. Allora gli ex del comitato, per verificare la volontà dei colleghi hanno indetto una riunione, che si è svolta ieri sera, al Buburger.
“Eravamo in 30 – continua Ago -, qualcuno faceva anche il portavoce per altri e in tanti sappiamo che avevano avuto ostacoli a partecipare a causa dell’apertura serale dei propri negozi. Ma il numero era davvero troppo esiguo per essere rappresentativo della vera volontà degli esercenti”.