FANO – In poco più di un anno S. S. 31enne catanese legato al Clan mafioso Santa Paola, residente a Fano perchè sottoposto ad un programma di protezione collaboratori di giustizia, era riuscito a creare una rete di spaccio che aveva invaso completamente la città della Fortuna. Il catanese, nonostante collaborasse con lo stato, non aveva perso il vizio e avvalendosi di alcuni spacciatori locali era riuscito a diventare il maggior referente la vendita di droga nel fanese. Tramite un contatto olandese, l’uomo era in grado di fare arrivare ingenti quantitativi di cocaina (anche 3 chilogrammi per volta), per poi smistarli e rivenderli in poco tempo riuscendo a mantenersi sempre ben presente sul mercato. Le indagini dei carabinieri di Fano, gestite dal maresciallo Mauro Amati, dagli appuntati scelti, Francesco Dedonno e Francesco Vergoni e dall’appuntato Emanuele Saraino, sotto la supervisione del Capitano Alfonso Falcucci, passate poi al comando provinciale dei Carabinieri di Ancona, hanno portato allo smantellamento di un vero e proprio sodalizio criminale, composto da 11 soggetti che operavano nel territorio con metodi di stampo mafioso. Il Catanese S.S. infatti, è risultato essere il fornitore della banda che grazie alla sua “esperienza” reperiva con facilità la droga. A capo dell’organizzazione, Salvatore Fontana 46enne originario di Palermo ma da 20anni residente a Cupramontana con precedenti per droga e rapine. Oltre al canale olandese la banda era in grado di far arrivare lo stupefacente dalla Campania grazie al figlio di un detenuto rinchiuso nel carcere di Fossombrone, affiliato al clan Gionta. Particolare inquietante è che la banda non si limitava a spacciare ma utilizzava anche metodi violenti per riscuotere eventuali debiti come dare alle fiamme le autovetture dei debitori o spingerli a rivolgersi ad usurai che non facevano altro che aumentare il loro debito. Le indagini dei carabinieri, che si sono avvalse anche del supporto di ausili tecnici come intercettazioni telefoniche ed ambientali, dalle quali si sente chiaramente in alcuni passaggi S.S. parlare del suo ruolo primario nello spaccio fanese e in un’occasione, anche raccontare il suo rito di affiliazione con Cosa Nostra, hanno portato all’arresto nei giorni scorsi di nove persone in flagranza di reato, dieci persone su ordinanza di custodia cautelare e cinquantadue persone denunciate in stato di libertà. L’operazione che ha visto l’impiego di 90 carabinieri, ha permesso il sequestro di 350 grammi di cocaina, 3 chilogrammi tra hashish e marijuana e oltre diecimila euro in contanti. Particolare interessante è che tra gli arrestati c’è anche un sottocapo della capitaneria di porto di Pesaro, C.F. lsue iniziali, siciliano, arrestato oltre che per il coinvolgimento delle operazioni di immissione di stupefacente nelle piazze di Fano e Pesaro, per la detenzione di una pistola serba calibro 6.35 con matricola abrasa.
Ascolta le intercettazioni dei Carabinieri: Il catanese afferma di essere il referente principale dello spaccio fanese
Ascolta le intercettazioni dei Carabinieri: Il catanese parla con un amico del canale di spaccio olandese