Fano (PU) – Maltrattamenti in famiglia, atti persecutori, lesioni personali e violenza sessuale. Sono queste le accuse mosse nell’ultimo periodo a 5 persone, 3 italiane e 2 stranieri, residenti a Fano e dintorni, in seguito ad altrettante segnalazioni di donne che si sono rivolte agli agenti del Commissariato di Fano, diretti dal dirigente Stefano Seretti, a seguito delle continue sopraffazioni fisiche e psicologiche a cui erano sottoposte, in alcuni casi anche da diversi anni, dai loro coniugi, compagni o ex.
Il commissariato tra settembre e ottobre ha attivato la procedura c.d. “Codice Rosso”, sotto la supervisione della Procura della Repubblica di Pesaro, e le indagini sviluppate dai poliziotti hanno evidenziato lo stato di assoluto timore vissuto dalle vittime, indotto dalle continue violenze e privazioni, da episodi di gelosia ossessiva, fino a vere e proprie aggressioni fisiche, in un caso anche finalizzate a costringere la donna a subire rapporti sessuali contro la sua volontà. In alcuni casi le violenze venivano perpetrate anche in presenza dei figli minorenni della vittima ed anche direttamente contro gli stessi, intervenuti per cercare di difendere la propria madre. In altri le donne venivano manipolate e condotte verso uno stato psicologico di assoluta fragilità, connotato da stress, ansia e timore anche ricorrendo a pesanti minacce.
Al termine delle indagini, gli agenti hanno denunciato i succitati 5 soggetti per i reati di maltrattamenti contro familiari e conviventi, atti persecutori, lesioni e violenza sessuale. Gli elementi acquisiti hanno consentito alla competente Autorità Giudiziaria pesarese di emettere misure cautelari nei confronti degli indagati, tra cui 2 provvedimenti di allontanamento dalla casa familiare con divieto di avvicinamento alla vittima e ai minori coinvolti, 2 divieti di avvicinamento ed in particolare, per quanto riguarda l’autore delle descritte persecuzioni e violenze sessuali, di una custodia cautelare in carcere. In un caso, l’indagato, inottemperante alla misura di divieto di avvicinamento alla vittima, veniva sottoposto alla più grave misura degli arresti domiciliari.
Da evidenziare il coraggio dimostrato dalle vittime nel presentare denuncia all’Autorità, nonostante le difficoltà dovute alle minacce e all’isolamento nel quale versavano. Queste 5 denunce vanno a sommarsi ad altre 5 che il commissariato di Fano aveva raccolto nei mesi scorsi.