Fano (PU) – Attuazione e implementazione di diversi servizi, intercettazione di fondi europei e più cooperazione e collaborazione tra i comuni interessati. E’ un bilancio assolutamente positivo quello dei primi sei mesi di lavoro del 2017 dell’Ambito Territoriale Sociale 6, un ente, di cui Fano è il comune capofila, unito e compatto che fa della partecipazione e della cooperazione attiva il proprio leit motiv, come dimostra l’incontro avvenuto questa mattina con tutti i rappresentanti dei comuni membri presenti (unico assente giustificato Pergola).
A fare gli onori di casa l’assessore ai Servizi Sociali di Fano, Marina Bargnesi e il coordinatore d’ambito, Riccardo Borini che hanno posto la lente d’ingrandimento su alcuni temi sciorinando numeri e dati importanti come quelli riguardanti i 3 progetti europei che hanno consentito di intercettare oltre un milione e 300 mila euro.
Tra i progetti principali avviati c’è il Sia (Sostegno inclusione attiva), che consiste nell’erogazione di un contributo alle famiglie che versano in condizioni di povertà a fronte di una partecipazione attiva delle famiglie stesse e la convenzione intercomunale per la gestione associata che consente ai vari sindaci di delegare all’Ats alcuni appalti che avranno poi ricaduta sui singoli territori.
Numeri importanti anche sul fronte Hcp (Home Care Premium), il progetto finanziato da Inps per i dipendenti pubblici e loro familiari (sportello sociale, servizi domiciliari) e che prevede contribuiti per l’acquisto di ausili e per l’abbattimento dei costi delle rette in case di riposo o centri diurni: oltre 200mila euro.
Oltre 250mila euro, invece, è l’importo del progetto Sollievo Dialogando che prevede servizi di ascolto alle famiglie e servizi domiciliari di sollievo e promozione dell’autonomia della persona e della famiglia.
161 (a fronte delle 233 pervenute) sono invece le domande che sono state accettate per quanto riguarda la richiesta dell’assegno di cura (200euro mensili) per anziani non autosufficienti e poi ancora c’è da segnalare il rinnovo della collaborazione con l’università di Urbino, l’avviamento dell’Unità di Strada Wiwa la Wita con professionisti presenti sul territorio per cercare di prevenire i disagi causati da dipendenze patologiche, il progetto Spreco Zero con il recupero delle derrate alimentari e la distribuzione tramite i volontari dei singoli comuni, la realizzazione di un sistema informativo integrato al quale possono accedere tutti i comuni e l’implementazione della pagina facebook e del sito internet dell’ambito, nell’ottica di una maggiore forza comunicativa e di una trasparenza fortemente voluta dallo stesso Borini.
“Abbiamo avviato un percorso importante – ha commentato l’assessore Marina Bargnesi – per ridare all’ambito quell’operatività che prima era rallentata”. A Bargnesi fa eco Margherita Pedinelli, sindaco di San Costanzo e portavoce di tutti gli altri comuni (Fratte Rosa, Mondavio, Mondolfo, Monte Porzio, Pergola, San Costanzo, San Lorenzo in Campo, Terre Roveresche): “I numeri sono importanti – ha detto – ma ciò che caratterizza il lavoro dell’ambito è il gioco di squadra. Non si guarda più solo al proprio orticello ma si lavora insieme e si cercano soluzioni per il bene comune”.