Fano (PU) – “Faccio i miei complimenti a tutti gli agenti intervenuti nel Tso. Sono stati bravi, professionali, ma anche tanto fortunati”. Usa queste parole il comandante della polizia municipale di Fano Giorgio Fuligno nel commentare il lavoro dei “suoi” il 26 agosto scorso, quando hanno eseguito un Tso a un 56enne fanese armato come Rambo.
“La persona in questione non è un criminale. Ha solo dei problemi di salute. Noi non abbiamo le competenze sanitarie per agire ma, nonostante questo, quando la situazione degenera, siamo costretti a pagare conseguenze fisiche e ad avere le responsabilità giuridiche. E’ necessaria una riflessione sul tema”.
Il riferimento di Fuligno è a quanto accaduto a Torino con la morte di Andrea Soldi per la quale sono ststi accusati di omicidio colposo i tre vigili intervenuti e lo psichiatra.
“E’ un campanello d’allarme che deve far riflettere – aggiunge il comandante -. In un anno eseguiamo circa 30 trattamenti sanitari obbligatori. Tutte operazioni estremamente delicate in cui si deve evitare di fare del male alla persona in cura e, allo stesso tempo, di ferirsi”.
Come accaduto circa 12 anni fa quando “il collega Learco Bertulli, nonostante il giubbotto antiproiettile, venne pugnalato ad un fianco, l’unica parte scoperta, a un centimetro dal polmone che ha rischiato la perforazione. L’agente subì gravi conseguenze fisiche”.