Fano (PU) – Riceveva i clienti all’interno della sua azienda che utilizzava come base per una folta attività di spaccio. Il personale della squadra Mobile di Pesaro unitamente a quello di Fano e Urbino, ha arrestato un 62enne socio di una ditta artigianale fanese dedito allo spaccio di cocaina. La conferma dei sospetti degli agenti quando, nel corso di un servizio di osservazione, un “cliente” veniva controllato all’atto di lasciare l’azienda e trovato in possesso di 4 dosi di cocaina del peso totale di 4 grammi circa. La perquisizione operata poi nei confronti del 62enne portava al sequestro di 143 grammi di cocaina, nonché di materiale utile al confezionamento delle dosi, occultato in una stanza della ditta. Sequestrata inoltre la somma di 2.120euro, ritenuta provento parziale dell’attività di spaccio.
Stessa sorte è toccata anche ad un 44enne italiano gestore di un bar di Pesaro e già noto alle forze dell’ordine, trovato all’interno del proprio locale con due involucri contenenti rispettivamente cocaina per un peso di grammi 38 circa e marijuana per un peso di grammi 9 circa, oltre a dell’hashish per un peso di grammi 2,3 circa, ad una dose di mdma, ad un francobollo di LSD, a della sostanza da taglio e ad un bilancino di precisione. Chiuso per tre mesi anche il bar gestito dall’arrestato.
Infine, nella mattinata del 4 febbraio, gli Agenti della Squadra Mobile di Pesaro e del commissariato di Fano hanno fermato un 32enne albanese, domiciliato a Fano, nullafacente e irregolarmente presente nel territorio nazionale, sospettato di condurre un’attività di spaccio di cocaina. La successiva perquisizione, estesa alla sua abitazione, permetteva di rinvenire e sequestrare 2 dosi di cocaina da circa 1 grammo ciascuna e un involucro contenente 16 grammi circa della stessa sostanza. Veniva inoltre rinvenuto e sequestrato un bilancino elettronico di precisione e materiale per il confezionamento e taglio della droga. L’uomo, indagato in stato di libertà per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, è stato espulso mediante accompagnamento alla frontiera. Le operazione rientrano nell’ambito del progetto ministeriale denominato “PUSHER”, finalizzato a contrastare la commercializzazione delle sostanze stupefacenti.