Fano (PU) – Sono le tre di notte in via Cesare Pavese, zona Trave, quando un uomo, dopo essersi arrampicato in una grondaia sta per entrare in un’abitazione posta al primo piano, sfruttando una finestra lascia aperta per metà. Nella stanza c’è la proprietaria dell’abitazione. Il caldo le impedisce di dormire e così la donna, proprio in quel momento si stende sul letto rivolta verso l’infisso aperto per cercare di “respirare un po’ di aria fresca”.
“Ad un certo punto – racconta – ho visto una sagoma comparire davanti alla finestra. Si stava abbassando per cercare di entrare. Ho cercato di strillare ma sul momento, tanta era la paura, non sono riuscita a pronunciare nemmeno mezza parola. Proprio un istante prima che il ladro riuscisse a mettere un piede dentro casa la voce è ricomparsa ed ho iniziato a gridare. Lui ha fatto un balzo all’indietro ed è scomparso. Quando mi sono affacciata ho visto che si nascondeva dietro ad un ulivo in giardino. ‘Ti ho visto, ti ho visto’ gli ho gridato, ‘adesso accendo le luci e chiamo i carabinieri’ ho continuato a strillare per cercare di spaventarlo. A quel punto è spuntato da dietro l’albero e si è messo a correre non verso via Trave ma verso la parte chiusa di via Pavese. Poi d’improvviso è spuntata un’altra sagoma, era un complice che per tutto quel tempo doveva essere rimasto nascosto vicino al mio portoncino di ingresso”.
Nel giro di qualche minuto arrivano i carabinieri. “Gli ho raccontato tutto quanto – riprende la donna – gli ho spiegato che erano in due e dove erano scappati. Ho provato a descriverli ma io ho visto solo le sagome, non saprei riconoscerli, era molto buio. Quando i militari se ne sono andati sono rimasta affacciata alla finestra perché ero convinta che i ladri sarebbero riapparsi perché erano scappati in una strada chiusa. Non li ho più rivisti, ma durante la notte è scattato un allarme in una villetta poco distante e dei cani hanno abbaiato per molto tempo. Sono convinta che fossero ancora loro”.