FANO – Il consigliere regionale Mirco Carloni ha sempre seguito con grande attenzione la vicenda di Banca Marche ed oggi ha chiesto al presidente di riferire in aula sulla situazione.
Carloni, cosa sta succedendo in Regione?
“C’è una svolta nella vicenda della crisi di Banca Marche. Questa è un’azienda privata ma per la prima volta nella storia d’Europa un fallimento bancario viene trattato con una norma transitoria utilizzando i principi del Bail-In, salvataggio senza aiuti pubblici, prima che entri in vigore dal gennaio prossimo, cioè le banche vengono salvate dagli azionisti, obbligazionisti e correntisti. Fino a qui in una visione liberista di mercato non c’è nulla di sbagliato tuttavia nel caso di Banca Marche ci sono due aspetti che considero anomali”.
Quali?
“L’anomalia principale è che questa banca ha accantonamenti esagerati e il salvataggio in realtà è fortemente sbilanciato a tutela di chi fa il ‘salvatore’ che forse non tirerà fuori un euro ma a pagare il conto saranno tanti marchigiani che si vedono evaporare i loro risparmi. 400 milioni di obbligazioni evaporate”.
Chi sono?
“Dalle reazioni di queste prime ore si evince che il salvataggio lo pagano i cittadini, o meglio coloro che hanno acquistato azioni subordinate magari con i risparmi di una vita, quindi qui c’è un danno vero al tessuto sociale, non stò parlando dei ‘ricchi’ che avevano pacchetti azionari milionari ma del marchigiano medio che con i cinquanta, centomila euro di risparmi di un vita pensava di aver accantonato qualcosa da lasciare ai figli”.
L’altra anomalia di cui ha parlato quale sarebbe?
“Fino ad oggi nessuno, tanto meno Banca d’Italia, si era stracciato le vesti quando i soldi delle Fondazioni, quindi dei lasciti del territorio ossia dei marchigiani, venivano investiti pesantemente in azioni e obbligazioni subordinate e adesso oltre 500 milioni vengono vanificati, le conseguenze di questa scelta è senza precedenti. Per anni verranno meno contributi al sociale e alla cultura come purtroppo avevo detto anni fa per la verità in solitaria”.
Che fare?
“Ritengo che ci sia qualcosa da fare almeno per tutelare le fasce deboli colpite da questo provvedimento. Ci stanno portando via la banca del territorio ma soprattutto tante risorse private, circa un miliardo di euro è il totale della perdita tra Fondazioni e privati, quindi i salvatori prendono gratis un patrimonio esageratamente accantonato a tutela delle esposizioni. Su questo argomento ho visto gente festeggiare probabilmente senza rendersi conto delle conseguenze soprattutto per la gente e le piccole imprese. La politica è chiamata intanto a dire la verità poi a prendere delle decisioni in merito. In un mio intervento avevo spiegato in aula dell’assemblea legislativa che per le Marche la vicenda Banca Marche rischia di essere un’altra crisi oltre a quella che ha colpito già dal 2008 ad oggi, chi la sottovaluta significa che non capisce”.