

Fano (PU) – Nelle epoche di crisi e trasformazione, in cui l’umanità si interroga sul senso delle proprie soglie – geografiche, culturali, identitarie – il mondo classico si offre come uno specchio profondo e mai del tutto decifrato. I Greci e i Romani, lungi dall’essere soltanto il fondamento di una memoria culturale irrigidita, furono i primi grandi architetti del pensiero sui confini: li esplorarono nei miti, li descrissero nella storiografia, li discussero nella filosofia, li incarnarono nella loro pratica politica e militare. Oggi, in un tempo segnato da nuove migrazioni, muri visibili e invisibili, e da incessanti riflessioni sul dialogo tra identità e alterità, tornare a quei testi e a quei racconti significa non solo interrogarne l’attualità, ma anche riscoprire le radici profonde della nostra stessa inquietudine.
In questo spirito prende avvio l’VIII edizione di Eutopia – Più saggi con i classici, la rassegna dedicata al confronto tra mondo antico e contemporaneo, organizzata dal Comune di Fano e dal Liceo Nolfi-Apolloni con alcuni ex-alunni dell’istituto, ideatori dell’iniziativa. L’appuntamento inaugurale è fissato per l’8 maggio 2025 alle ore 18, presso la Sala ipogea della Mediateca Montanari.
Il tema scelto per quest’anno – “Varcare i confini” – si declinerà in quattro incontri lungo il mese di maggio, offrendo al pubblico l’occasione di riflettere su come i Greci e i Romani hanno concettualizzato, rappresentato e spesso superato i limiti, non solo spaziali ma anche mentali, morali e cosmologici. Il confine, dunque, non come semplice barriera, ma come spazio poroso di contatto, trasformazione e confronto.
Il primo incontro, “Prometeo Incatenato, un mito al limite”, vedrà protagonista il professor Filippo Venturini, archeologo e studioso del pensiero presocratico, che presenterà il suo volume Prometeo incatenato. Simboli e significati nella tragedia di Eschilo (Alter Erebus, 2023), in dialogo con la professoressa Agnese Giacomoni. La figura di Prometeo, simbolo di ribellione e di trasgressione dell’ordine cosmico, sarà esplorata come metafora originaria del desiderio umano di oltrepassare i limiti imposti dagli dèi e dalla natura.
Il 16 maggio, sempre alle 18, la professoressa Elena Franchi, docente di Storia Greca presso l’Università di Trento, terrà una lezione dal titolo “Confini e connessioni: storie della Grecia antica”, mostrando come il mondo greco fu ben più complesso e interconnesso di quanto l’immaginario occidentale moderno abbia spesso rappresentato.
Il 24 maggio, il professor Gianluca De Sanctis, docente di Storia romana all’Università della Tuscia, discuterà in dialogo con la professoressa Giacomoni il suo saggio Frontiera (Inschibboleth, 2024), durante l’incontro “Confine come segno del possesso: storia di identità”, esplorando il modo in cui Roma ha usato il concetto di frontiera per definire, estendere e difendere la propria civiltà, ma anche per integrare alterità.
Infine, il 30 maggio, il professor Tommaso Braccini, docente di Filologia Classica all’Università di Siena, chiuderà la rassegna con l’incontro “L’archetipo di tutti i viaggi tra oriente e occidente”, presentando il suo ultimo libro Il viaggio più pericoloso della storia. Sulla rotta degli Argonauti (Il Mulino, 2024), in dialogo con Lorenzo Francolini, studente di lettere classiche e ex-alunno del Liceo Nolfi-Apolloni.
Quattro tappe, dunque, per riscoprire come l’antichità classica, lungi dall’essere distante o chiusa nel passato, continui a offrire strumenti critici per pensare il presente. In un tempo in cui la parola “confine” è carica di tensioni e significati, l’invito di Eutopia è a varcarlo – insieme – attraverso la parola, il pensiero e la memoria condivisa.