

Genova – Consolidati nella notte i risultati elettorali delle comunali di Genova, con lo spoglio che è andato a completarsi anche per le preferenze. Silvia Salis è la nuova sindaca di Genova con 124.720 voti, pari al 51,48%. Sono 17.629 voti di differenza rispetto ai 107.091 ottenuti da Pietro Piciocchi, che si ferma al 44,2%, per un differenza di 7,28 punti percentuali. La differenza tra i due è di un migliaio di voti in meno rispetto alla distanza delle regionali di ottobre tra Andrea Orlando (poi perdente a livello ligure) e Marco Bucci. Impietoso per il centrodestra il confronto con due anni fa, quando alle precedenti comunali Bucci superò Ariel Dello Strologo di oltre 35.000 voti. A livello di coalizione, le urne hanno portato 117.506 voti al centrosinistra contro i 99.564 del centrodestra, ovvero 51,77% a 43,86%. Nel Consiglio comunale che verrà, sarà egemonia per il Pd, che con il 29,06% delle preferenze porta a casa 14 seggi su 41.
Per la maggioranza di centrosinistra in totale saranno 25, contro i 16 del centrodestra. Nel campo progressista, oltre naturalmente alla sindaca Silvia Salis, entreranno in aula tutte le liste che si sono presentate al voto. Dietro ai dem, la civica Silvia Salis sindaca con l’8,31% delle preferenze, che vale quattro posti nella Sala Rossa di Palazzo Tursi. Segue Avs con il 6,92% e tre seggi, il Movimento 5 stelle con il 5,1% e due consiglieri e Riformiamo Genova, con il 2,38% che vale un posto, ma soprattutto è decisivo per far vincere Salis già al primo turno.
Particolarmente significativo il risultato del Pd, che resta di gran lunga il più votato a Genova, ma passa dai poco meno di 40.000 voti del 2022 ai quasi 66.000 di questa tornata elettorale, ancora in crescita rispetto ai 64.758 ottenuti nel Comune di Genova alle regionali dello scorso ottobre. Primo partito dell’opposizione sarà Fratelli d’Italia, che porterà in aula cinque consiglieri, grazie al 12,44% delle preferenze. A seguire le due civiche di Pietro Piciocchi: Vince Genova ottiene il 10,68%, che vale quattro scranni, mentre la lista Orgoglio Genova-Bucci-Noi Moderati arriva al 7,84% per tre posti. Le Lega, con il 6,94% dei voti, avrà due seggi, mentre Forza Italia, con il 3,78% delle preferenze, dovrà accontentarsi di un consigliere solo. Un posto riservato anche al candidato sindaco sconfitto, Pietro Piciocchi, che dovrà decidere nei prossimi giorni se tenerlo per sé o lasciarlo alla coalizione. Non è un mistero che Piciocchi si aspettasse di più soprattutto da Fratelli d’Italia e Forza Italia, che restano sotto le preferenze delle regionali: il partito di Giorgia Meloni resta ben al di sotto delle percentuali accreditate a livello nazionale e raccoglie poco più di 28.000 voti, rispetto ai 29.453 di fine ottobre; il partito che fu di Silvio Berlusconi, invece, racimola solo 8.589 voti, circa 400 in meno delle regionali. Chi migliora, invece, è la Lega che sale da 14.313 preferenze a 15.757. Il risultato migliore resta, comunque, quello delle due liste civiche, che sommate hanno portato a Piciocchi oltre 42.000 voti, contro i quasi 38.000 delle regionali, meno però degli oltre 45.000 ottenuti da Marco Bucci due anni fa. Non entrano, infine, in Consiglio, il nuovo Psi e l’Udc.
Mi ha sorpreso “la crescita del Pd. Siamo il primo partito in moltissime città. A Genova stiamo intorno al 30%, otto punti più delle scorse comunali, mentre Fdi è al 12. Un trend che si era già affermato alle regionali e alle europee”. Lo dice la segretaria del Pd Elly Schlein a ‘Repubblica’.