

Ancona – “Purtroppo la Regione Marche non coprirà i 3.100 euro di costi aggiuntivi sostenuti dalla famiglia Piersimoni per dotare di supporti necessari a garantire completa funzionalità alla speciale carrozzina acquistata per il figlio Valerio, affetto da una rara malattia neuro muscolare. Lo ha confermato ieri l’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini rispondendo a una mia interrogazione per conoscere i motivi del rifiuto”.
A dirlo è il consigliere regionale del Partito Democratico.
“Le imbarazzanti giustificazioni date da Saltamartini – attacca il consigliere dem – secondo il quale la spesa per quegli accessori, imprescindibili per permettere a Valerio di uscire, vivere e perseguire l’obiettivo di una piena inclusione sociale, non può essere coperta dal Servizio sanitario regionale in base al Decreto ministeriale del 23 giugno 2023 riguardante la definizione delle tariffe dell’assistenza specialistica ambulatoriale e protesica, a doppia firma del ministro della Salute Schillaci e del ministro dell’Economia e delle finanze Giorgetti. Saltamartini però dimentica che all’articolo 5 di quello stesso decreto, il governo lascia alle Regioni la facoltà di prevedere tariffe superiori e di intervenire con risorse proprie per far fronte a casi particolari come quello della famiglia Piersimoni. Tanto è vero che in altre regioni d’Italia, casi esattamente identici a quello di Valerio e con gli stessi accessori, sono stati risolti con l’intervento economico del Servizio sanitario regionale”.
“Come sempre, dunque – conclude Minardi – si tratta di volontà politica, che in questo caso è totalmente mancata, producendo una gravissima ingiustizia. Per i principi di uguaglianza ed equità sanciti dall’articolo 32 della Costituzione, su cui si fonda il Servizio sanitario nazionale, le persone disabili con patologie rare altamente invalidanti dovrebbero essere prese in carico dallo stesso e ricevere le cure necessarie. Invece nelle Marche di Acquaroli e Saltamartini vengono lasciate sole con le loro famiglie, quasi come se la disabilità fosse una colpa”.