

Fano (PU) – “Nessuna famiglia resterà esclusa“, “questa amministrazione sta portando avanti una gestione seria e concreta delle risorse pubbliche” e “l’alto numero di richieste per l’Amministrazione comunale è un segnale forte di fiducia delle famiglie”: così l’assessore alle politiche sociali Lucia Tarsi commentava pubblicamente pochi giorni fa, dopo che avevamo sollevato in Consiglio comunale il rischio che dal bando per il sostegno all’affitto 105 famiglie ammesse potessero essere escluse per mancanza di fondi. A riferirlo il consigliere di minoranza del Partito Democratico Dimitri Tinti.
“Poi – spiega Tinti – è uscita la graduatoria approvata il 24 giugno e le parole dell’assessore non solo sono state smentite, ma appaiono sconcertanti e fuori luogo. Il numero elevato di richieste non è indice di fiducia verso questa amministrazione, ma è il segno tangibile di un bisogno concreto, urgente e sempre più preoccupante. Le famiglie non si rivolgono al Comune perché credono nel buon cuore di chi governa, ma perché vivono condizioni economiche e sociali difficili, e spesso disperate”. Questa è la situazione in base alla graduatoria approvata e pubblicata:
“Nel quadriennio 2020‑2023 – afferma Dimitri Tinti – avevamo dimostrato che si può fare di meglio: i bandi venivano pubblicati in tempo, si concertavano criteri e modalità coi sindacati, venivano destinate risorse comunali aggiuntive (fino a 200.000) che avevano l’effetto di moltiplicare il fondo nazionale ripartito dalla Regione (almeno finché non è stato azzerato dal Governo Meloni) e alla fine tutte le domande erano soddisfatte, con contributi anche fino a 2.400 euro a famiglia”.
“Oggi il centrodestra – secondo il consigliere DEM – spreca un’occasione: servirebbero circa 110 000 euro per completare la graduatoria, eppure non ha fatto uno sforzo, nemmeno nelle ultime variazioni di bilancio approvate in Consiglio comunale, mentre trova fondi per capitoli molto meno urgenti.
Non basta promettere, occorre scegliere. Di fronte a 187 famiglie in difficoltà economica la Giunta Serfilippi ha scelto di non scegliere. Con la possibilità di intervenire, ha preferito non farlo. È una scelta politica grave che qualifica questa amministrazione, perché pesa sulle vite di chi già affronta ogni giorno la precarietà abitativa”.
“Di fronte a questa situazione grave e inaccettabile, – dice Tinti – chiediamo subito:
Perché la politica è fatta di scelte concrete e misurabili: ed è su queste che si misura la vicinanza alle persone, soprattutto a quelle più in difficoltà”.