

Roma -“In questa fase di un equilibrio che è estremamente delicato, di fronte a una possibilità che sarebbe storica, insistere in una iniziativa che ha dei margini di pericolosità e di irresponsabilità, io continuo a non capirlo”. Lo dice la premier Giorgia Meloni in un punto stampa a Copenaghen, a una domanda sulla Global Sumud Flotilla.
“Penso che dopo gli appelli che sono stati fatti dal presidente Mattarella in poi… Ho visto anche quello che stanno dicendo altri leader europei. Ho visto quello che sta dicendo e sta facendo la Spagna, esattamente quello che sta facendo anche l’Italia. Penso che il rischio di una iniziativa che diceva di nascere per una questione umanitaria, poi si è scoperto che non era per una questione umanitaria, era per forzare un blocco navale, e già diventa un’altra cosa. Del resto se fosse stato per una ragione umanitaria si sarebbero accolte le numerose proposte che sono state fatte per poter consegnare quegli aiuti in sicurezza”. Lo dice la premier Giorgia Meloni in un punto stampa a Copenaghen, a una domanda sulla Global Sumud Flotilla.
Quindi, prosegue, “mi pare che il tema sia tutt’altro, ma assume dei contorni che sono incredibili nella fase di queste ore. Perché è una fase nella quale tutti quanti dovrebbero capire che esercitare la responsabilità, attendere mentre c’è un negoziato di pace, è forse la cosa più utile che si può fare per alleviare le sofferenze del popolo palestinese, ma forse le sofferenze del popolo palestinese non erano le priorità”.
“Perché questi attivisti dovrebbero farsi male in acque internazionali? Questa è la domanda che dovremmo farci tutti. La risposta ce l’ha data il nostro governo: quando c’è Israele di mezzo le regole che valgono per tutti non valgono più”. Lo afferma Maria Elena Delia, portavoce della Global Sumud Flotilla, rispondendo in conferenza stampa alla Camera alla premier Giorgia Meloni che ha definito “irresponsabili” gli equipaggi della missione umanitaria.
“Le persone a bordo delle barche meritano rispetto. A bordo ci sono 400 persone, casalinghe, giornalisti, insegnanti, gente di ogni tipo che non ne ha potuto più. Siamo noi che chiediamo a istituzioni di essere responsabili perché la legge, non solo non vale per tutti, ma non esiste più”, aggiunge.
“L’Italia e la Grecia seguono attentamente gli sviluppi della Global Sumud Flotilla e si appellano alle autorità israeliane per garantire la sicurezza e l’incolumità dei partecipanti e consentire ogni azione di tutela consolare”. Inizia così una nota congiunta, condivisa dal ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale italiano.
La nota continua: “Noi, ministri degli Affari Esteri della Repubblica Italiana e della Repubblica Ellenica, facciamo appello alle donne e agli uomini della Flottiglia affinché accettino la disponibilità offerta dal Patriarcato Latino di Gerusalemme a consegnare in sicurezza gli aiuti destinati in solidarietà ai bambini, alle donne e agli uomini di Gaza. Grazie all’iniziativa diplomatica del presidente degli Stati Uniti Donald J. Trump– si legge ancora- per la prima volta sussiste una concreta possibilità di porre fine a questo brutale conflitto e alle sofferenze della popolazione palestinese, anche attraverso un pieno accesso umanitario. Italia e Grecia ribadiscono la necessità di garantire l’accesso umanitario a Gaza e di raggiungere al più presto un cessate il fuoco. In questo frangente così delicato, occorre astenersi da iniziative che potrebbero essere strumentalizzate da coloro che ancora rifiutano la pace”, concludono i governi di Roma e Atene nella nota..