Roma – In gita potranno andare solo gli studenti che hanno la media del 7 o più alta: la decisione arriva da un istituto tecnico di Ferrara, l’Einaudi, e sta facendo molto discutere con polemiche a non finire. La gita in questione consiste in un viaggio di due giorni a Napoli che si terrà all’inizio di febbraio e che coinvolge le classi terze dell’istituto. La dirigente dell’istituto Marianna Fornasiero, dopo le polemiche, ha spiegato che dietro la decisione c’è soprattutto una questione di fondi che non bastano e rispetto ai quali non è possibile sforare. E ha precisato che in programma c’è in ogni caso anche un altro viaggio di istruzione a cui prenderà parte l’intera classe. Questo specifico viaggio a Napoli, invece, è una gita che l’istituto organizza spesso ma riscontrando una partecipazione molto ridotta (nell’ordine dei 50-60 alunni in tutta la scuola). Quindi, quando quest’anno si sono ritrovati con 160 richieste, hanno dovuto ragionare su come gestire la situazione. Piuttosto che sorteggiare, hanno preferito utilizzare un criterio di merito.
Come la dirigente ha raccontato al Resto del Carlino, per prima cosa sono stati esclusi gli studenti che avessero ricevuto note disciplinari, poi si è guardato il voto in condotta preso nell’ultimo scrutinio dello scorso anno. E sono stati ‘eliminati’ quelli sotto l’8. A questo punto, per scremare ulteriormente, si è deciso di far partire solo quelli con la media dei voti scolastici del 7 o più. Chi resta escluso, ha spiegato la dirigente, avrà la priorità per il prossimo viaggio di questo tipo che certamente sarà riprogrammato, assicura la dirigente scolastica.
“Il criterio del merito ci è sembrato il più oggettivo possibile sul momento. Siamo comunque disponibilissimi a confrontarci con tutti per trovare soluzioni alternative. L’importante è soddisfare le famiglie”, ha detto Marianna Fornasiero. Il budget massimo è di 140mila euro annui passati dal ministero, spiega ancora la dirigente, che parla anche di un problema logistico. “È stata una contingenza venutasi a creare solo in relazione al viaggio di Napoli e ci aspettavamo questo genere di reazioni. Quello che mi preme è evidenziare come il nostro istituto non abbia mai lasciato nessuno a casa arbitrariamente da gite o viaggi e sarà così anche questa volta. Semplicemente per il primo viaggio partiranno i primi 80 studenti e per il secondo, che programmeremo, i restanti 80 che avevano manifestato l’intenzione di partecipare a questa esperienza”.
“Il caso della dirigente di una scuola di Ferrara che ha scelto di escludere tutti gli studenti e le studentesse che non raggiungono la media del 7 per non superare il monte complessivo di spesa di 140mila euro per le gite scolastiche la dice lunga su quanti problemi si affastellino intorno a questi viaggi. Il ministro Valditara invece di risolvere i problemi li aggrava con le procedure burocratiche”. Lo afferma Elisabetta Piccolotti di Avs.
“C’è poi il problema dei prezzi: questi viaggi- prosegue la parlamentare rossoverde della commissione Cultura di Montecitorio- sono diventati inaccessibili per tantissimi, pare almeno un terzo, studenti costretti a rinunciare e a sentirsi degli ‘sfigati’ rispetto al resto della classe. In seguito alle pressioni di Avs e al deposito di una nostra proposta di legge che prevede l’istituzione d di un fondo per le famiglie in difficoltà economica nell’anno scolastico 2023/2024, il Ministro Valditara aveva stanziato 50 milioni di euro per le agevolazioni per viaggi di istruzione, ma poi l’anno seguente quei fondi sono scomparsi e c’è stato un corrispondente aumento di 50 milioni del fondo per le scuole paritarie e private. Chiediamo che si torni indietro, come abbiamo già chiesto un paio di settimane fa, che riprenda la discussione sulla nostra proposta di legge in commissione. Noi non accettiamo che una parte degli studenti venga esclusa perché più povera degli altri e nemmeno che sia usato il criterio del voto: il viaggio d’istruzione è parte dell’offerta formativa e quindi- conclude Piccolotti- nessuno può essere escluso da questa attività”.