Roma – “Sì, ho trovato una disponibilità da parte del Presidente degli Stati Uniti, abbiamo fatto una telefonata abbastanza lunga anche con il Presidente della Finlandia, Alex Stubb. Ho trovato una disponibilità, penso che il lavoro che i nostri sherpa stanno facendo oggi a Ginevra segua questo intendimento”. Lo dice la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, ai giornalisti a Johannesburg a termine del G20.
“Noi abbiamo sempre tutti lavorato per la pace dall’inizio di questo conflitto, lo abbiamo fatto come europei, come americani, sostenendo l’Ucraina nella sua capacità di resistere rispetto a un conflitto il cui esito in molti consideravano scontato, e così scontato non era – aggiunge – Noi abbiamo costruito sul campo quella deterrenza– aggiunge- che oggi consente di parlare di pace, penso che lo dobbiamo rivendicare perché è un lavoro che abbiamo fatto tutti quanti insieme. Dopodiché chiaramente chiunque lavori con l’ottica di lavorare più velocemente per arrivare a una pace giusta e duratura fa un lavoro prezioso, penso che la proposta americana vada letta con questa lente”.
Dopodiché, prosegue, “ovviamente il piano americano è una base di discussione per arrivare a una pace giusta e duratura, serve appunto una discussione che è quella che stiamo intavolando con i nostri partner europei, con la NATO, con gli americani e con gli ucraini oggi in un incontro del quale purtroppo non conosco gli esiti perché è in corso attualmente. Ci sono nel piano americano, come già sapete, alcuni punti che sicuramente devono essere oggetto di discussione, la questione dei territori, la questione del finanziamento per la ricostruzione, la questione dell’esercito ucraino”.
“Ci sono anche molti punti- dice ancora Meloni- che io considero particolarmente positivi, in tema soprattutto di garanzie di sicurezza, dove c’è messo nero su bianco un coinvolgimento diretto anche degli Stati Uniti in una proposta di garanzie di sicurezza che voi sapete riprendere una idea che all’inizio fu italiana, cioè di garanzie di sicurezza basate sul modello dell’articolo 5. Ma insomma penso che si possa fare un lavoro positivo e siamo sicuramente tutti impegnati per arrivare a un documento, a una proposta che possa essere il più possibile vicina ai desiderati, non tanto nostri, ma a quello che serve per avere pace, per avere una Ucraina indipendente e sovrana e per avere una sicurezza anche per l’Europa”.
“Sarebbe, per esempio, una buona cosa, lo dicevamo nella telefonata con il Presidente Trump, capire se si riesce a ottenere almeno un cessato il fuoco temporaneo sulle infrastrutture strategiche che i russi continuano a bombardare in maniera totalmente indiscriminata, anche perché, parliamoci chiaro, qui tutti stiamo dimostrando dall’inizio la nostra buona volontà, salvo uno, che sono i russi, che non hanno fatto un passo in avanti dall’inizio e penso che, ma questo io l’ho detto varie volte anche al Presidente degli Stati Uniti, penso che anche i russi debbano dimostrare, debbano dare qualche segnale concreto di volere effettivamente arrivare alla pace”.
“Tutti gli altri, americani, ucraini, europei, tutti gli altri stanno facendo, i turchi, tutti quanti stanno facendo la loro parte, salvo i russi- aggiunge-. E quindi, per esempio, penso che il segnale di un cessato il fuoco per fermare temporaneamente i bombardamenti delle infrastrutture civili, strategiche, con le quali, insomma, la Russia da sempre punta a piegare il popolo ucraino che non riesce a piegare, sarebbe penso un segnale, un passo in avanti importante”.