Roma – Un giro di mazzette che serviva a indirizzare i pazienti in dialisi verso strutture private. Secondo quanto riporta il Corriere, la polizia ha colto in flagrante il primario di Nefrologia dell’Ospedale Sant’Eugenio di Roma, Roberto Palumbo, mentre riceveva denaro da un imprenditore del settore dialisi: per lui, accusato di corruzione, è scattato l’arresto. Insieme a lui è finito in manette anche l’imprenditore, Maurizio Terra, titolare dell’azienda fornitrice di strumentazione per la dialisi. “L’arresto è di giovedì scorso ma la notizia è trapelata solo ieri- si legge-. Il gip non ha ancora convalidato la misura richiesta dalla Procura con l’aggiunto Giuseppe De Falco. In totale ci sono anche 12 indagati“.
Secondo gli investigatori, il primario sarebbe stato sorpreso a intascare una “mazzetta” da 3.000 euro in contanti direttamente dall’imprenditore. “Ma l’episodio potrebbe essere collegato a un giro più largo di tangenti sulle dimissioni di pazienti che venivano poi indirizzati, come sarebbe accaduto per quello pagato 3mila euro appunto, in strutture sanitarie private. Gli indagati sarebbero appunto i responsabili di queste case di cura che offrivano servizi di dialisi e cure dei reni. Non solo. Da quanto è stato accertato i soldi utilizzati per le mazzette al primario – e a questo punto non si esclude anche ad altri medici – sarebbero stati giustificati con false fatture emesse da una società di copertura che sarebbe stata creata ad hoc”.
Per ora, Roberto Palumbo si trova in carcere, mentre Maurizio Terra è agli arresti domiciliari, in attesa che il gip decida sulla convalida delle misure.