Bando di riqualificazione dei Passeggi, la delusione delle cooperative sociali
- 19 Febbraio 2016
Fano (PU) – “Siamo basiti e sconcertati su come è stata gestita la questione dei “Passeggi”. Ad intervenire sul tema del parco urbano cittadino è Elisa Bilancioni dell’associazione Culturale “ Spazio ae” delusa dal comportamento dell’amministrazione in merito all’indizione del bando per la gestione dell’area.
“Dopo che alla fine del decennio scorso – scrive Elisa Bilancioni – la Cooperativa sociale Crescere ha definitivamente lasciato la casetta dei Passeggi, sia per il periodo estivo con laboratori per i bambini sia per attività del progetto Sollievo, il parco ha iniziato gradatamente a degradarsi, vedendo famiglie o nonni coraggiosi avventurarcisi sempre più di rado. Già la scorsa amministrazione, prima del maggio 2013, aveva convocato in un tavolo di progettazione partecipata varie cooperative e associazioni che operano sul territorio nel campo educativo, naturalistico, sportivo, assistenziale, per trovare una strada condivisa di gestione che riqualificasse il parco. Erano i tempi dei bandi per gli over 45, dell’attenzione alla disoccupazione sempre più forte, e il progetto era ambizioso”
“Di fatto – prosegue – è poi uscito un bando vinto da un soggetto privato che, per motivi a noi non noti, alla scadenza del termine per iniziare ad effettuare i lavori, riconsegnò le chiavi. Seguirono polemiche, cambio di amministrazione, frecciatine tra assessori vecchi e nuovi prima di ricominciare i tavoli di progettazione partecipata che, ci tengo a specificare, sono momenti in cui i cittadini mettono a disposizione il loro tempo per fare il bene della città”.
“Il 17 maggio esce un altro bando nella piena convinzione che un esercizio commerciale, che ha svolto funzione di bar per soli due anni da quando è stato costruito, potesse non solo ripagare le spese di lavori che venivano richiesti per un ammontare di 30mila € circa, l’arredo, i dipendenti, ma anche stipendiare chi apriva, chiudeva il parco, chi puliva, spazzava le foglie ma non solo, anche di chi puliva le caditoie e gestiva il verde. Era richiesto un progetto complessivo molto buono, che vedeva il parco coinvolto nella sua complessità e qualcuno della rete di soggetti precedentemente convocata per i tavoli si interessò a capire come partecipare. Peccato – puntualizza la Bilancioni – che pulire le caditoie e potare gli alberi non sono lavori affidabili su due piedi a soggetti non esperti e non autorizzati. Scoprimmo che il bando, oltre a non essere economicamente sostenibile, non era tecnicamente praticabile”.
“I servizi sociali, appena andato deserto il suddetto bando, convocarono di nuovo la rete sopracitata per capire come reimpostare nuovamente ‘i lavori’. Una mattina, proprio davanti alla casetta dei Passeggi, potete immaginare con che aspettative, alcuni soggetti di cooperative e associazioni della città si son seduti in cerchio per cercare di riaffrontare la questione. L’affetto che lega i fanesi ai Passeggi è più forte della mala gestione che è riuscita a distruggerli e scriviamo un progetto dove cerchiamo di coinvolgere più soggetti possibili e rimaniamo in ogni caso aperti a chiunque volesse aggregarsi in questa gestione di un progetto che, prima di cercare lucro da un improbabile bar, rivedesse sorridere un parco intero”.
“In una riunione nell’ufficio dell’Assessore Carla Cecchetelli ci troviamo con i tecnici per capire quali fossero i punti che potevano migliorarsi rispetto al bando precedente per far sì che qualcuno partecipasse, che voci erano immodificabili e cosa la rete di progettazione partecipata, ormai sfinita da questa faccenda, vedeva fondamentale per la buona riuscita del bando. Il progetto condiviso è stato consegnato all’amministrazione, solo perché avesse la certezza che anche senza bando qualcuno che si prendesse cura dei Passeggi c’era”.
Di quel progetto (presentato da Coop Sociale Crescere, Argonauta, Coop sociale T41 b, Coop sociale I Talenti, Coop sociale Gerico, Associazione Culturale Spazio ae, Associazione sportiva For Bici, Associazione Cante di Montevecchio e Distretto integrato di Economia Sociale Marche Nord) però non si ha più traccia tanto che lo scorso 14 gennaio l’amministrazione ha indetto un nuovo bando, cosa che ha profondamente deluso Elisa Bilancioni e tutte le altre cooperative sociali coinvolte:
“Non solo non viene nominata neanche per sbaglio la parola ‘progetto’ – accusa Elisa Bilancioni -, ma il bando risulta essere esclusivamente al rialzo. Riporta come unico criterio di aggiudicazione che ‘La gara verrà aggiudicata al soggetto che avrà presentato l’offerta più conveniente per il Comune e cioè al soggetto che avrà offerto l’importo più elevato riconosciuto all’Ente quale sovra canone’. E, come se non bastasse ‘in caso di parità di punteggio fra più soggetti inseriti in graduatoria si procederà ad una ulteriore gara al rialzo fra i soggetti medesimi’”.
“Ad una mia richiesta di spiegazioni l’assessore Cecchetelli dice che volontariamente hanno tolto la parte progettuale, altrimenti il bando sarebbe andato deserto un’altra volta. Io sono una cittadina che lavora in una cooperativa sociale dove, oltre all’orario lavorativo, dedico numerose energie e ore, faccio parte di un’associazione culturale, collaboro con associazioni sul territorio che si occupano di un’educazione fondata su principi e valori legati all’eco sostenibilità, alla cooperazione e alla solidarietà. Di certo non era mia preoccupazione quella di perdere ore e ore per un bando che qualcuno aveva la competenza e il dovere di scrivere. Già le lunghe telefonate, gli incontri, i dialoghi per costruire la rete e le ore impiegate a stilare un progetto mai forse neanche letto mi sembravano sufficienti”.
“Nonostante la delusione – continua – decidiamo comunque di partecipare, forti dell’appoggio di cooperative, associazioni, singoli già operanti sul territorio nel campo educativo, ludico, naturalistico, sportivo, offrendo un euro simbolico, perché se avevamo proposte valide, noi lo avremmo dimostrato nonostante il bando che non le valorizzava affatto. Con noi ha partecipato ed ha vinto, offrendo 325€, un soggetto privato, a cui auguro tutto il bene, ma questo non toglie che la riqualificazione di un parco urbano che avrebbe visto la partecipazione attiva di almeno 15 soggetti già impegnati nel sociale, nello sport, nell’organizzazione di eventi era un obiettivo ben più ampio che l’Assessore Cecchetelli ha scelto di non valorizzare. Come può un Comune come Fano – conclude – vantarsi di avere un progetto come la Città delle Bambine e dei Bambini e poi affidare uno stabile all’interno dell’unico parco presente, per di più al centro della città, per attività di mera somministrazione?”.