FANO – “Io sono matto, spacco tutto, ti ammazzo, ti brucio il locale”. Gridando queste frasi, un pescatore 50enne, con un buon curriculum criminale alle spalle, seguito da una 42enne, dipendente di una pescheria, ha aggredito i titolari della pizzeria Smile di Sant’Orso. L’episodio è avvenuto sabato sera quando l’aggressore, P.T. le sue iniziali, si è presentato nelle cucine del ristorante per pretendere, a sua detta, un cospicuo credito. Gli animi si sono subito scaldati e la situazione è precipitata quando l’uomo ha colpito con due schiaffi la moglie del titolare del locale, intervenuta per cercare di calmare gli animi. A quel punto, anche alcuni clienti, dopo aver assistito alla scena, sono intervenuti riuscendo a convincere i due ad uscire in strada. Appena fuori però, l’uomo ha afferrato un pesante posacenere in ferro per scagliarlo contro la vetrata, salvata, solo dall’intervento della moglie del titolare del ristorante che, per proteggere la propria vetrina, ha cercato di afferrare il posacenere venendo a sua volta sballottata a terra. Situazione resa ancor più critica dalla 42enne, E. T. le sue iniziali, compagna dell’aggressore che ha iniziato ad aggredire tutti i passanti che cercavano di calmare l’uomo, strappando anche una ciocca di capelli ad un povero malcapitato. Per fortuna, dopo pochi minuti, sul posto è intervenuta una pattuglia dei carabinieri di Fano che a fatica, dopo una violenta colluttazione con i due aggressori, è riuscita a bloccarli e a portarli in caserma. Nonostante i polsi ammanettati, il 50enne durante il tragitto in auto è riuscito a danneggiare la paratia che divide i carabinieri dai passeggeri. Giunti in caserma l’uomo ha dichiarato di vantare un grosso credito nei confronti del ristoratore, smentito dallo stesso il quale ha invece affermato di avere una piccola somma da saldare nei confronti del titolare dell’aggressore, con il quale non ci sono mai stati problemi. La nottata è finita con 5 giorni di prognosi alla contitolare del locale. I due carabinieri se la sono cavata invece con 3 giorni di prognosi per diversi traumi al dorso, spalle e mani. Il pescatore e la compagna sono stati arrestati in flagranza di reato per violenza, minaccia e oltraggio a pubblico ufficiale, rifiuto di fornire le generalità, danneggiamento aggravato e lesioni personali. Il Giudice ha convalidato l’arresto e rimesso in libertà i due.