Fano (PU) – Il test match di Città di Castello di sette giorni fa doveva servire alla squadra per fare esperienza e per mettere in cascina quella consapevolezza che, giocando con determinazione e spirito di sacrificio, si può dire la propria in qualsiasi campo.
Purtroppo però, alle buone premesse non hanno fatto seguito sul campo trame di gioco soddisfacenti e la domenica rugbistica fanese è l’ennesima da dimenticare. Doppia sconfitta per la formazione Under 14 del Fano Rugby che ieri al “Falcone-Borsellino” è stata superata dai Falchi di Urbino e dall’Ascoli, due match diversi tra loro, ma con lo stesso esito.
A raccontare la giornata andata in scena nell’impianto di Via Tomassoni è l’allenatore Jacopo Barattini: “La prima partita contro Urbino si è messa subito male – ha commentato sconsolato il trainer – con la solita meta subita pochi minuti dopo il fischio iniziale. Di li in poi la strada è stata tutta in salita e la ‘sveglia’ (meta) suonata dal solito Piras è arrivata troppo tardi. Mi è piaciuta molto la parte difensiva dove abbiamo saputo contrastare bene gli avversari, male invece in attacco dove abbiamo perso troppi palloni e così è difficile andare in meta. Nel finale di gara – continua Barattini – abbiamo avuto una piccola reazione, complice anche la stanchezza ospite, ma la realizzazione di Conditi è servita solo a diminuire il passivo che alla fine ci ha visto soccombere per 12-24”.
Ma se il match con l’Urbino, nonostante la sconfitta, ha evidenziato quanto meno la voglia di provarci dei fanesi, quella con Ascoli è stata una vera e propria debacle. “Non siamo praticamente mai entrati in campo – ammette l’allenatore – è mancato il mordente e la voglia di aggredire la squadra avversaria. Non siamo mai entrati in partita e l’Ascoli ha fatto quello che voleva”. 22-0 per gli ascolani lo score finale, squadra che in questo finale di stagione sta dimostrando dei progressi notevoli.
“Sono costretto anche in questa occasione a ripetermi – conclude Jacopo Barattini – la squadra non riesce a mettere in partita quello che di buono fa vedere negli allenamenti. Vorrei comunque rivolgere un plauso a Simone Piras, autore di una meta, una trasformazione e tantissimi placcaggi”.