

Fano (PU) – È una bella storia che parla al femminile quella del “Punto Fano”, una chicca natalizia sconosciuta ai più e riportata alla ribalta grazie al volume “Il Punto Fano: una storia al femminile di arte, artigianato e solidarietà”, edito dalla BCC di Fano e realizzato dallo studio Conte Camillo. Un pregevole lavoro di ricerca storica, economica e sociale condotto dalla professoressa appassionata di ricamo Rosella Bevilacqua, dall’artista-artigiana Anna Maria Atturo e inquadrata a livello storico dal professor Giovanni Pelosi.
A confermare il valore di questa storia è stata la grande partecipazione che il pubblico ha riservato martedì 20 alla presentazione del libro, ospitata nella Sala San Michele di FanoAteneo, sede distaccata dell’Università degli Studi di Urbino. «Tante le analogie tra la storia della nostra banca e quella del Punto Fano» ha esordito il Presidente BCC Fano Romualdo Rondina, in particolare il periodo storico, i valori del lavoro, di comunità, di solidarietà. Sì, perché la lavorazione del Punto Fano non fu una produzione fine a se stessa, ma grazie a personalità illuminate come la contessa Maria Bracci Valentini, fondatrice del laboratorio Ars Fortuna e nonna del Conte Luciano Filippo Bracci che ha messo a disposizione i preziosi ricami di famiglia, si sviluppò e crebbe nell’ambito della Società di Patronato e Mutuo Soccorso. Per quell’epoca una vera rivoluzione sociale, ancor più importante perché rivolta a donne lavoratrici ancora ben lontane da diritti basilari come il suffragio universale, introdotto soltanto nel 1946.
La presentazione del volume è stata anche l’occasione per aprire un dibattito economico sul tessile, comparto in cui le Marche, e in particolare il comprensorio fanese, hanno rappresentato –e tuttora rappresentano– un punto di riferimento. La professoressa Maria Francesca Cesaroni, docente di imprenditorialità e piccole imprese presso l’Università di Urbino, ha presentato dati sulle aziende manifatturiere in Italia e, per quanto riguarda il tessile, sono soprattutto “in rosa”. A testimoniarlo, al di là del management maschile, gli imprenditori Piergiovanni Vitalini di Forza Giovane e Pier Luigi Canevelli, Ad della Sartoria Saint Andrews Milano Spa. Due importanti realtà che, nei rispettivi laboratori, occupano per lo più donne, «dotate -hanno detto- di inventiva, creatività, forte spirito di adattamento, dinamismo e abilità tecniche». La tavola rotonda è stata anche l’occasione per fare un’analisi sul futuro del settore manifatturiero nell’ambito di un’economia sempre più globalizzata. Il valore del Made in Italy, sostenuto da politiche incentivanti su costi di lavoro, materie prime come l’energia elettrica, infrastrutture legate ai servizi primari, rappresenta un elemento unico su cui continuare a puntare per il futuro.
Dalle tematiche affrontate nel volume trae spunto anche la mostra “Sul filo del Punto Fano tra arte e memoria”, promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Fano, che verrà inaugurata venerdì 23 dicembre alle ore 17.30 a Palazzo Bracci Pagani. In esposizione manufatti del primo Novecento dall’Archivio Bracci ed elaborazioni tessili di Anna Maria Atturo. La mostra sarà visitabile fino a domenica 8 gennaio. Ingresso libero dalle ore 17.30 alle ore 19.30.