

La recente introduzione della legge “Dopo di Noi”, entrata in vigore nel 2016, ha sollecitato alcuni interrogativi nascenti dalla volontà di capire, nella maniera più precisa possibile, il funzionamento dei progetto attuativi atti a concretizzarne i principi.
Quale migliore occasione di dissipare ogni dubbio se non quella di sottoporre delle domande proprio a chi, del più importante progetto in materia, si è fatto fautore: Marco Zoppi, imprenditore svizzero, fondatore e amministratore delegato di Global Capital Trust nonché del fondo di private equity lussemburghese Private Opportunities Fund.
Per la tutela del patrimonio anche a servizio dei più deboli, ha ideato un nuovo tipo di trust: il Pool Trust o Pool Trust Dopo di Noi.
Quali sono le potenzialità del Pool Trust?
“Di potenzialità il Pool Trust ne ha tante, sia di natura umanitaria, assistenziale e sociale, che di carattere prettamente economico e tecnico-organizzativo.
Mettendo un attimo da parte le prime, è doveroso precisare quanto rilevante sia l’opera delle fondazioni e delle associazioni che, sempre grazie prima di tutto al supporto costante offerto alle famiglie, rappresentano senza dubbio alcuno certamente le realtà a cui fare riferimento per ottimizzare tutte le potenzialità celate e manifeste di questo strumento sul Dopo di Noi”.
Cosa di preciso attrae le fondazioni e le associazioni a partecipare a questo progetto?
“Ogni progetto deve ovviamente essere concepito con lo scopo di risultare appetibile per il maggior numero possibile di finanziatori, in assenza dei quali il progetto non avrebbe supporto solido e propizio per tutti.
Ecco che, allo scopo, il Pool Trust si propone appunto di coinvolgere in maniera diretta i soggetti destinatari della norma, ossia enti ed istituzioni in grado di partecipare come terzi apportatori.
L’aspetto del supporto da parte di enti e associazioni, così come quello degli strumenti finanziari utili alla realizzazione di questa buona causa, è il cuore pulsante del progetto dal punto di vista prettamente tecnico.
Nel passaggio dalla Camera al Senato, il testo della legge Dopo di Noi è stato modificato proprio in questa parte, ossia appunto quella relativa a persone e strumenti di supporto, così da affiancare al Trust altri negozi giuridici, quali i contratti fiduciari ma non solo.
Tra questi strumenti di supporto sono stati appunto previste anche le associazioni e le fondazioni benefiche. E a loro che ci rivolgiamo, perché il valore di questa legge sul Dopo di Noi non rimanda lettera morta e non resti solo cristallizzato sulla carta, ma sia piuttosto portato a concretezza, per i disabili in primis, ma per la società tutta, che dalla tutela delle famiglie dei disabili trae il suo vero spessore morale e socio-assistenziale”.
Quali sono le funzioni di cui il Pool Trust si fa carico in ossequio ai dettami della legge Dopo di Noi?
“La legge sul Dopo di Noi riconosce e individua nel Trust l’istituto giuridico più idoneo a cui demandare precisi e importantissimi compiti. Ne consegue che il minimo che possiamo fare, noi tutti, è quello di coinvolgere le organizzazioni di rappresentanza delle persone disabili.
Questo, diciamo, è più un obiettivo che una funzione.
Quanto alla scelta di queste organizzazioni invece, beh, c’è solo l’imbarazzo della scelta.
Le idee sono tante, la volontà alla pari certo non manca.
Sicuramente quello che ci proponiamo di fare, io per primo Marco Zoppi, è garantire al soggetto disabile la massima autonomia e indipendenza possibile apprestando canali e strumenti ad hoc. Questo è un must da raggiungere ad ogni costo.
Per far questo ritengo che sia necessario partire da una progressiva presa in carico della persona disabile già durante l’esistenza in vita dei genitori, così da capire quali possano essere gli strumenti migliori per conseguire gli obiettivi e apprestare i migliori e più idonei servizi.
Raggiungere alti livelli nelle prestazioni nel campo sociale, proprio partendo dal Trust, è il migliore biglietto da visita che possa avere una società onesta, solida e garantista.
Tutto il resto viene in secondo piano”.