

Fano (PU) – I riflettori della terza giornata di Fano Jazz By The Sea 2018 saranno principalmente puntati su una delle leggende del basso: Stanley Clarke. Questa sera il noto musicista statunitense, formidabile specialista sia della versione elettrica che acustica del suo strumento, è atteso alla Rocca Malatestiana (ore 21,15) insieme alla sua band, comprendente Beka Gochiashvili, (pianoforte, tastiere), Cameron Graves (tastiere), Shariq Tucker (batteria) e Salar Nader (tabla). Prezzi biglietti: da 20 a 25 Euro, ridotto da 18 a 20 Euro.
Numerosi altri appuntamenti tutti a ingresso gratuito ad accezione del concerto sullo Young Stage. Alle 18.30, alla Pinacoteca San Domenico (Via Arco D’Augusto), per il primo dei sei concerti di “Exodus – Gli Echi della Migrazione”, è prevista l’esibizione di Mustafa Aza, vocalist e suonatore di oud (il liuto di tradizione araba) di origine curdo-irachena. Alle 19,30, al Jazz Village si potrà quindi ascoltare la Gabicce Glamour Orchestra, mentre alla stessa ora, alla Sala Malatestiana della Rocca, è in scaletta il primo incontro del ciclo “Narrazioni in Jazz – Dialoghi e Racconti”: Vittorio Buongiorno parlerà de “Il Duka in Sicilia”, libro che rievoca la visita di Duke Ellington in Sicilia nel 1970. Doppio appuntamento anche alle 23: sullo Young Stage (biglietto 5 Euro) allestito alla Rocca si esibirà il trio del trombettista Giorgio Distante, mentre al Jazz Village i dj Luca Valentini, Giulio Malfanti e Paolo Ricci accompagneranno il pubblico verso la mezzanotte con una accurata selezione discografica.
Classe 1951, Stanley Clarke è stato il primo fenomenale virtuoso di uno strumento che nel jazz ha fatto capolino con l’avvento, sul finire degli anni Sessanta, del jazz-rock; prima quindi del travolgente arrivo sulle scene di Jaco Pastorius. Da giovane suonava la fisarmonica, poi il violino, il violoncello e, infine, il contrabbasso, strumento con il quale si sarebbe messo in luce accanto a Gil Evans, Mel Lewis, Horace Silver, Stan Getz, Dexter Gordon e Art Blakey. Poi, con l’entrata nei Return To Forever, il passaggio al basso elettrico, in piena sintonia con la musica sempre più elettrica ed eclettica della band guidata da Chick Corea. Da lì anche i primi album da solista (sopra tutti School Days, annata 1976) e la collaborazione con un altro tastierista di vaglia, George Duke. Gli anni Novanta e quindi il nuovo secolo vedono Stanley Clarke abbracciare musiche diverse, anche in odor di pop music, poggiando sempre sul proprio magistero strumentale, cercando un equilibrio fra “acustico” ed “elettrico”. Ciò che tuttora contraddistingue il musicista di Filadelfia, che a Fano proporrà, tra l’altro, i brani del suo nuovissimo album The Message.
La storia di Mustafa Aza è emblematica e apre simbolicamente la sezione che Fano Jazz By The Sea dedica al drammatico, attualissimo tema delle migrazioni. Mohammed Sideqq Mustafa Aza è nato a Erbil (Kurdistan Iracheno) nel 1987 da una famiglia curda di religione mussulmano-sunnita: le sue vicende migratorie sono legate agli spostamenti che la sua famiglia è stata costretta ad intraprendere a causa di tutte le turbolenze politico-religiose del Medio Oriente. La sua musica, attraverso canzoni tradizionali e moderne, esalta due grandi valori: amore e coraggio.
Il trombettista pugliese Giorgio Distante presenta il suo ultimo album: otto brani inediti che sono la codifica in musica del mondo di Distante, accompagnato dalla chitarra baritono e dall’elettronica di Valerio Daniele e dalla batteria di Dario Congedo. Un mondo sonoro, il suo, nel quale il jazz si sposa con l’influenza del genio di Frank Zappa, inglobando anche sonorità dub ed elementi puramente elettronici.
Stanley Clarke Band