

Fano (PU) – A volte ritornano, o almeno questa sembra essere l’intenzione. Dopo le dimissioni dei giorni scorsi dal consiglio direttivo dell’Ente Carnevalesca, Fabiola Pacassoni, Alfredo Pacassoni e Francesca Rosciglione hanno annunciato questa mattina che “nelle prossime ore potremmo rivedere le nostre posizioni”. Ad insinuare il dubbio sulla bontà della loro scelta sono state le “tante manifestazioni d’affetto arrivate dai cittadini” e anche da alcuni esponenti politici, tra cui l’ex parlamentare Lara Ricciatti e lo spiraglio che sembra aver aperto l’amministrazione su fondi aggiuntivi e su una progettualità organica del Carnevale dei quali però non c’è notizia ufficiale.
“Ci siamo informati – hanno detto i tre – e sembra che finché le dimissioni non sono ratificate dal consiglio (che si riunirà giovedì, ndr) non sono valide per cui in queste ore valuteremo bene se ritirarle”. In ogni caso, da consiglieri o no, l’idea dei Pacassoni e della Rosciglione è quella di continuare a collaborare per far crescere il carnevale, cosa che non sempre sono riusciti a fare durante il loro mandato a causa delle divergenze coi colleghi: “Il fatto di non pensarla tutti allo stesso modo dovrebbe essere una risorsa – hanno detto – invece spesso le nostre idee non venivano nemmeno prese in considerazione per egocentrismo e ambizione personale e non sopportavamo più l’idea di essere visti come dei nemici. Noi vogliamo tutelare e difendere il Carnevale perché è un patrimonio della città e non può essere paragonato ad una sagra qualsiasi o barattato con nessun’altra manifestazione. Il 25 luglio 2016 – ha sottolineato Pacassoni – abbiamo firmato un progetto triennale che puntava allo sviluppo delle maschere e dei carri anche attraverso iniziative collaterali, per portare un indotto culturale ed economico. Serve un progetto ambizioso da poter vendere all’esterno per permettere al Carnevale di autofinanziarsi, non si può vendere aria fritta”.
Il ruolo dei carristi è stato uno dei punti fondamentali che ha spinto i tre a dire addio (o arrivederci): “Sono sottopagati – ha sottolineato Alfredo Pacassoni – non lavorano in spazi adeguati e non hanno un magazzino. Altri carnevali portano i loro carri in giro per il mondo, noi ogni anno invece facciamo fatica a costruirne di nuovi. Le maestranze – ha ribadito Rosciglione – devono essere parte integrante e portare idee invece qui subiscono le decisioni dall’alto come nel caso del tema per il 2019 , scelto senza nessun tipo di confronto e limitando quindi l’estro dei carristi”. Una stoccata poi anche nei confronti dell’amministrazione: “Deve uscire dall’empasse – ha tuonato Alfredo Pacassoni -. Al termine del Carnevale 2018 abbiamo presentato all’assessore Marchegiani il progetto per il 2019 chiedendo 200milaeuro per rifare i carri. Se è una cifra che il Comune non può garantire almeno ci aiuti a trovare gli sponsor e non come l’anno scorso che siamo andati alla Ferrero e l’assessore nemmeno ci ha accompagnato. In ogni caso occorre rivedere il bilancio preventivo”.
In attesa di conoscere gli sviluppi, quel che è certo è che anche in caso di “ritorno” le divergenze di opinioni sarà difficile che scompaiano come fatto intuire dagli stessi protagonisti della vicenda: “Spesso ci siamo trovati in 15 contro 3 – ha affermato Pacassoni -. Chi è in consiglio da tre mesi non conosce la storia, che almeno ascolti chi ha più esperienza. Con questi presupposti – ha chiosato Rosciglione – vedo una morte lenta del Carnevale. Questo direttivo ha cambiato idea e ha tradito le finalità che ci eravamo posti”.