

Fano (PU) – In un periodo storico come questo dove l’arrivo di migranti nel nostro paese è spesso oggetto di comizi e diventa l’ago della bilancia tra chi le frontiere le vorrebbe sbarrare e chi invece tenere aperte, c’è chi esce dal dibattito politico con una voce fuori dal coro che ha un solo obiettivo: far capire, conoscere e confrontarsi con il continente nero.
Dal 30 settembre al 6 ottobre torna per il 21esimo anno consecutivo la Settimana Africana Regionale, evento organizzato da L’Africa Chiama onlus che tra spettacoli, laboratori e testimonianze vuol aprire una finestra verso un mondo ai più sconosciuto, un mondo dove ancora oggi 821 milioni di persone sono malnutrite (di cui 150 milioni sono bambini) e dove l’aspettativa di vita è di 48 anni, un aspetto questo che sta alla base del forte flusso migratorio verso l’Europa che spesso, purtroppo, sfocia nelle note tragedie del mare. Anteprima della manifestazione sarà una cena al ristorante da Fiore dove mercoledì 26 settembre i volontari de L’Africa Chiama si racconteranno alla città presentando i loro progetti in essere in Kenya, Tanzania e Zambia dove ad oggi la onlus fanese prepara ben 6mila pasti al giorno aiutando oltre 20mila persone quotidianamente (Perché noi – ha detto il presidente, Italo Nannini – li aiutiamo a casa loro per davvero”).
“Ringrazio l’Africa Chiama – ha detto l’assessore alle politiche sociali, Marina Bargnesi – perché è un punto di riferimento nazionale per quanto riguarda l’accoglienza e questa settimana di appuntamenti servirà sicuramente a riportare il giusto equilibrio anche dal punto di vista delle informazioni che spesso arrivano distorte dai media e dal governo nazionale”. Primo appuntamento ufficiale sarà “Indovina chi viene a pranzo”, momento conviviale dove una famiglia fanese (già 20 le adesioni) aprirà la propria cucina ad un rifugiato o un richiedente asilo avendo così la possibilità di ascoltare la sua storia (per informazioni: italia@lafricachiama.org).
Questo del 30 settembre sarà solo l’inizio di una serie di momenti in cui attraverso anche proiezioni cinematografiche e dibattiti con giornalisti e scrittori, si potrà approfondire meglio il mondo Africa attraverso punti di vista obiettivi e super partes. A chiudere il ricco programma sarà come sempre la Notte Nera, una serata di musica, street food e artisti di strada che il 6 ottobre coinvolgerà la zona di Sassonia e centro storico e che sarà anticipata alle 17 dalla consegna del premio “Ho l’Africa nel Cuore” che quest’anno andrà a Yvan Sagnet, 33enne camerunense leader del primo sciopero dei braccianti stranieri in Italia durato circa un mese nell’estate del 2011 nelle campagne di Nardò in Puglia. La cerimonia di consegna si terrà nei giardini di Piazza Amiani teatro di tanti altri appuntamenti. Il programma completo è su www.lafricachiama.org.