Fano (PU) – La prossima amministrazione che governerà Fano avrà il compito di attivare i consigli di quartiere, il cui regolamento è stato approvato nell’ultimo consiglio comunale del mandato Seri. Tra i più soddisfatti di questa approvazione ci sono Gianluca Cespuglio e Giovanna Selis, ex componenti de La Fano dei Quartieri, lista civica che fu della coalizione di centrosinistra: “Nei dieci anni di amministrazione del centrodestra – ha spiegato Cespuglio, oggi candidato insieme a Selis in Noi Città – è mancata nel modo più assoluto la partecipazione popolare, cosa che invece si è riattivata con la giunta Seri. Crediamo che per affrontare i grandi temi occorra partire dal basso e ascoltare la voce di chi vive in quel determinato territorio. L’attivazione dei consigli di quartiere è fondamentale per avvicinare i cittadini all’amministrazione e l’amministrazione ai cittadini e anche per snellire e accelerare i tempi della burocrazia”.
Tra le proposte di Cespuglio e Selis, infatti, c’è quella di stilare una lista delle priorità da presentare all’amministrazione la quale, quartiere per quartiere, potrebbe stabilire un budget per interventi di piccola manutenzione e incaricare le associazioni, i consigli o addirittura Aset ad intervenire. “In questo modo – precisa Cespuglio – si eviterebbe di attivare la macchina comunale che prevede gare d’appalto, affidamenti e tempi molto lunghi”.
Tra le altre idee per rendere attivi e partecipati i quartieri, anche la presenza di uno sportello dove le persone, specialmente gli anziani, possano recarsi per presentare istanze o ritirare documenti, senza per forza dover arrivare fino agli uffici comunali; la presenza di uno psicologo o un’assistente sociale e quella di un vigile di quartiere che possa fungere da deterrente per la criminalità.
I consigli di quartiere saranno 6 ed entreranno in funzione 365 giorni dopo l’insediamento della nuova giunta attraverso delle elezioni e saranno composti da un minimo di 9 ad un massimo di 12 persone, equamente divisi tra uomini e donne.
“Partecipazione significa condivisione – ha concluso Massimo Seri –. Se in passato ci fosse stato confronto e condivisione non ci sarebbero stati problemi in tante situazioni, come ad esempio con gli espropri per le opere compensative”.