

Fano (PU) – Una prima edizione di Nanometri festival, internazionale e molto partecipata, ha visto intrecciarsi e fondersi differenti espressioni artistiche: cinema, arti visive, musica. Per tre giorni, dal 29 al 31 agosto, il Bastione Sangallo di Fano ha ospitato performance sonore e visive, danzatori, visual artist, registi, persone interessate a mettersi in gioco nei laboratori e un pubblico transgenerazionale.
Alla sua prima edizione Nanometri ha centrato il suo obiettivo: generare collaborazioni artistiche internazionali che hanno dato vita, durante le tre giornate, a performance site specific originali e sperimentali, mai realizzate prima. Come l’esibizione di Morgan Sully, conosciuto come Memeshift. Per Nanometri l’artista americano stabilito a Berlino, ha realizzato una performance live campionando il suono del nautofono di Fano che è diventato un tappeto sonoro sul quale si sono esibite Barbara Ciacci e Valentina Battistoni. Le due danzatrici con i loro movimenti hanno contribuito ad arricchire la performance sonora: grazie a un software dedicato ogni passo “emetteva suoni” che venivano integrati al live di Memeshift.
Video arte, proiezioni e un cubo-palco, sede di live e installazioni video-sonore (SonicSpectrum), hanno trasformato il Bastione Sangallo in uno spazio innovativo e sperimentale frequentato per le tre giornate da circa un migliaio di persone di tutte le età, giovani, bambini e adulti, tra il main stage e sale proiezioni.
Fin dalla prima serata il pubblico ha partecipato con interesse alla visione di cortometraggi provenienti da 43 paesi per poi essere sempre più numeroso durante le esibizioni live. Calorosissima la partecipazione per la BitNet Laptop Ensamble (BitNet01) di venerdì sera e per le performance conclusive di Memeshift e la sperimentazione sonora di Massuoni (Burla, Inserirefloppino e Velenoiser) insieme al live painting del collettivo Umami di sabato.
Il workshop per generare un videomapping interattivo a cura di Filippo Gualazzi è stato accolto con grande interesse come pure il laboratorio sull’antropologia sperimentale di Mattia Testuzza dove l’illustrazione è diventata strumento per trasformare teorie ed esperienze etnografiche in opere d’arte. Il workshop di Valentina Baldelli ha suscitato entusiasmo e stupore nel gruppo dei partecipanti che hanno sperimentato una nuova consapevolezza spazio-temporale disegnando bendati.
Il successo di questa edizione di Nanometri è il frutto di tutte le persone che hanno accolto con curiosità un nuovo festival partecipando con attenzione alle iniziative in programma e a tutti coloro che insieme agli organizzatori, sponsor (Banco Marchigiano, Konos, Xp-Pen) e partner hanno supportato l’evento contribuendo con tempo, disponibilità e collaborazione alla buona riuscita delle giornate.