

Fano (PU) – La città di Fano ha voglia di scoprire se nella bara ritrovata all’interno della Chiesa di Santa Maria Nuova c’è veramente la salma del Beato Antonio. Ieri il sindaco ha inviato una lettera al Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Pesaro dott.ssa Maria Letizia Fucci, magistrato che ha in carico le indagini sul rinvenimento della cassa di zinco, contenente la richiesta di dissequestro della cassa. Una volta dissequestrata e restituita al Comune di Fano, proprietario dell’edificio, la cassa potrà essere aperta e sarà quindi possibile procedere a studiarne il contenuto a fini scientifici. “Ove dagli esiti dell’analisi dovessero essere riscontrati elementi atti ad indicare i resti mortali del “Beato Antonio” – si legge nella lettera – e l’Ordine Francescano li consideri soggetti alla deputatio ad cultum il Comune di Fano curerà quanto necessario, in via amministrativa ed organizzativa, per il trasferimento temporaneo dei suddetti resti mortali (in attesa della fine dei lavori) in altro luogo di culto sito all’interno della Regione Marche secondo le disposizioni della Provincia Picena San Giacomo della Marca dei Frati Minori; successivamente provvederà a riportare tali resti presso la Chiesa di Santa Maria Nuova consentendo, in ossequio alla riconosciuta deputatio ad cultum, la devozione religiosa nella Città di Fano. Diversamente, ove l’Ordine Francescano non consideri i resti mortali in questione soggetti alla deputatio ad cultum, si provvederà ai sensi di legge e secondo eventuali disposizioni della S.V”. Nulla di dire sulla lettera del comune per Stefano Pollegioni dell’associazione Nuova Fano: “Ciò che però non vorremmo – si legge in una nota – è che una volta rinvenuta la salma essa non possa trovare sistemazione in una delle tante chiesi presenti a Fano (si parla della casa madre dei Frati Minori a Valleremita di Fabriano). Questa figura spirituale ha ricoperto incarichi importanti per Fano per questo motivo non capisco perché non possa trovare una collocazione seppur provvisoria nella nostra città fino al termine dei lavori nel convento di Santa Maria Nuova dove poi dovrà essere riposto, speriamo, in un luogo della Chiesa visitabile dai fedeli”.