Fano (PU) – Il digestore sarà un bene per la collettività o creerà solo disagi? Da giorni in città ci si interroga sull’argomento e la confusione regna sovrana, complici i fronti del sì e del no che danno versioni discordanti. Oltre che sulla stampa le argomentazioni delle due fazioni vengono rivolte ora alla cittadinanza attraverso due momenti pubblici organizzati per fare chiarezza. Il primo è in programma giovedì 7 novembre alle 21 alla Sala Don Lorenzo Milani (di fianco all’Acli di Bellocchi) e ad organizzarlo è la Lega Fano. Il titolo, non che ce ne fosse bisogno, lascia poco spazio all’immaginazione su quale sia il pensiero del carroccio: “Digestore – Basta Bugie”.
“Invitiamo tutti i cittadini fanesi a partecipare attivamente all’incontro – spiegano dalla Lega Fano – poiché è importante spiegare con gli atti alla mano tutte le capriole politiche a cui abbiamo assistito in questi mesi e i rischi a cui andremo incontro se il progetto verrà portato avanti da Aset e dal Comune di Fano. Siamo ancora in tempo per bloccare questo progetto scellerato, ma abbiamo bisogno di farci sentire uniti e compatti per stoppare subito l’intenzione del Pd di far diventare Fano la città dei rifiuti”. L’assemblea pubblica sarà anche l’occasione per presentare la mozione che le Lega presenterà in consiglio comunale per bloccare la sua realizzazione.
Di tenore opposto ovviamente il pensiero della lista civica InComune che venerdì 8 novembre a Palazzo Martinozzi(via Arco d’Augusto)incontrerà la cittadinanza insieme all’assessore all’ambiente Samuele Mascarin, al presidente di Aset Paolo Reginelli e al direttore dell’azienda Marco Romei: “Il digestore anaerobico è una declinazione coerente del concetto di economia circolare – si legge in una nota – poiché si tratta di un impianto che trasforma in materia prima (biogas, anidride carbonica per ospedali e sostitutivi dei concimi) potature, tagli del verde e scarti di cucina, attraverso un processo di degradazione della sostanza organica a basso impatto ambientale. Si presenta ora la possibilità che l’azienda pubblica della nostra città, Aset Spa, realizzi proprio un digestore anaerobico per trattare circa 60-70.000 tonnellate di materiale all’anno e servire l’ambito provinciale e molti sono gli interrogativi che questo progetto, innovativo sul piano sia tecnologico sia ambientale, porta con sé, non da ultimo quello della sua eventuale localizzazione. L’economia circolare è un modello di produzione e consumo che implica riutilizzo e riciclo dei materiali e prodotti esistenti il più a lungo possibile. In questo modo si estende il ciclo di vita dei prodotti, contribuendo a ridurre i rifiuti al minimo. Occorre quindi una scelta consapevole, ecco perché invitiamo la cittadinanza a partecipare”.
(foto rappresentativa)